Gentiloni dà dunque il via libera al voto della Camera che però approva due diverse mozioni, una frutto della mediazione tra i democratici e una, ancora più prudente, di Angelino Alfano e Scelta Civica. Il risultato lascia i più contenti, ma non è sicuramente così lineare. Mentre c’è chi festeggia il riconoscimento della Palestina, infatti, l’ambasciata israeliana di Roma in una nota scrive «accogliamo positivamente la scelta del Parlamento italiano di non riconoscere lo Stato palestinese e di aver preferito sostenere il negoziato diretto fra Israele e i palestinesi, sulla base del principio dei due Stati, come giusta via per conseguire la pace».
[[ge:rep-locali:espresso:285515742]]
«C'è il diritto dei palestinesi a un loro stato» ha detto infatti Gentiloni, «e il diritto dello stato di Israele a vivere in sicurezza di fronte a chi per statuto vorrebbe cancellarne esistenza». Questa è la posizione del governo ed è dunque anche la posizione definitiva del Pd, dove quando è stata avanzata l’idea della mozione non erano mancate le voci contrarie. Due su tutte quelle del deputato Emanuele Fiano («Se si vota questa roba» disse davanti alla prima bozza di mozione, «rivendico la libertà di coscienza») e di Walter Verini che chiedeva un rinvio a tempi più semplici per la diplomazia internazionale. «Per fortuna le mozioni non contano nulla», aveva twittato Tommaso Giuntella, dem già vicino a Pier Luigi Bersani. Ma la mozione oggi è cambiata, e quindi che non conti nulla, e che non sia vincolante, non è più importante. Il tweet del giorno, è diverso: «Bene il testo della mozione del Pd: il riconoscimento della Palestina deve avvenire in seno al processo di pace».
Per fortuna le mozioni non contano nulla.
— Tommaso Giuntella ? (@TomMiGiuntella) 18 Febbraio 2015
Non c’è più dunque la mozione che aveva acceso il dibattito, presentata dalla socialista Pia Locatelli e sottoscritta da 32 democratici, ma una presentata dal gruppo del Pd, «a fronte di un consenso più ampio». La prima firma è del capogruppo Roberto Speranza. I voti contrari solo 45. L’impegno per il governo è «a continuare a sostenere in ogni sede l'obiettivo della costituzione di uno Stato palestinese che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele, sulla base del reciproco riconoscimento e con la piena assunzione del reciproco impegno a garantire ai cittadini di vivere in sicurezza al riparo da ogni violenza e da atti di terrorismo». Nel testo, comunque, non mancano le precisazioni, e si sta ben attenti a mantenere una certa equidistanza. L’impegno, infatti, è anche «a promuovere il riconoscimento della Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967 e con Gerusalemme quale capitale condivisa, tenendo pienamente in considerazione le preoccupazioni e gli interessi legittimi dello Stato di Israele». Questa è dunque la mozione che prende più voti. La maggioranza compatta, più Sel.A @Montecitorio per mozione su Stato #Palestina. Testo @Deputatipd a prima firma @robersperanza sarà votato anche da amici @sinistraelib
— Sandra Zampa (@szampa56) 27 Febbraio 2015
Senza i vendoliani però la maggioranza ha votato anche la mozione di Scelta Civica e degli alfaniani, sempre con il parere favorevole del governo. È più morbida, ed impegna l'esecutivo «a sostenere sia in sede bilaterale che multilaterale, di concerto con i partner europei, la tempestiva ripresa del negoziato diretto fra israeliani e palestinesi, come via maestra per la realizzazione degli Accordi di Oslo» e che però condiziona il riconoscimento dello stato della Palestina ad «un'intesa politica tra Al-Fatah e Hamas che, attraverso il riconoscimento dello Stato d'Israele e l'abbandono della violenza, determini le condizioni per il riconoscimento di uno Stato palestinese». Su questo voto, nel Pd, non sono mancati i malumori: «È ridicolo che il governo abbia dato parere favorevole alla mozione di Ncd» ha detto ad esempio Stefano Fassina, «io la mozione di Ncd non la voto». Idem Giuseppe Civati. Rispetto alla mozione del Pd questa ha avuto 63 voti in meno.Sel e 5 stelle si sono poi votate reciprocamente le rispettive mozioni. Entrambe respinte, così come le mozioni di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. I 5 stelle con un atteggiamento molto polemico verso il governo: «Al Governo o sono dei dissociati o sono in malafede» dice il 5 stelle Manlio Di Stefano, sottolineando le differenze tra le prime due mozioni votate. Sel rimane più concentrata sul dato generale: «Il risultato politico della giornata» dice il capogruppo di Sel Arturo Scotto, «è comunque molto importante».
Forza Italia ha votato sempre contro, tranne ovviamente che sulla propria mozione: «Bisogna scegliere se stare dalla parte di Hamas o di Israele, noi abbiamo scelto di stare dalla parte di Israele» ha detto Mara Carfagna. Per Daniele Capezzone il riconoscimento è «un errore gravissimo» ed è «solo malamente mascherato dal voto sulla mozione di Ncd».
#Palestina:riconoscimento gravissimo errore di #Renzi.Malamente mascherato da si' anche a mozione Ncd,oltre a quella Pd. Non si cambia verso
— Daniele Capezzone (@Capezzone) 27 Febbraio 2015