Politica
24 settembre, 2025Il mondo politico si divide. Per Schlein, “non è il momento di giochi di prestigio e delle prese in giro”. Mente per Conte, "l'ultima trovata di Meloni è un misero espediente che conferma l'ignavia del nostro governo"
Parlando con i cronisti a margine dell’Assemblea delle Nazioni Unite, Giorgia Meloni ha confermato la volontà del governo italiano di riconoscere lo Stato della Palestina, ma "a due condizioni": la liberazione degli ostaggi e l’espulsione da ogni attività di governo dell’organizzazione terroristica Hamas.
“La maggioranza presenterà in Parlamento una mozione in tal senso”, ha concluso la presidente del Consiglio, scatenando la reazione della segretaria del Pd Elly Schlein (“Non è il momento di giochi di prestigio e delle prese in giro”) e del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte (“L'ultima trovata di Meloni è un misero espediente che conferma l'ignavia del nostro governo). Carlo Calenda (Azione) ha sottolineato che “le due condizioni di Meloni per riconoscere la Palestina sono in contraddizione tra loro: Hamas dovrebbe rilasciare gli ostaggi e non far parte del processo di riconoscimento. La seconda è scontata. Nessun leader propone di riconoscere Hamas come legittimo governo dello Stato di Palestina. Ma se questo è il punto fermo, e deve esserlo, allora - ha concluso - è ben difficile che Hamas rilasci gli ostaggi per fare un favore all'autorità nazionale palestinese. Siamo davanti ad un modo furbo di dire no al riconoscimento della Palestina”.
L’appoggio di Lega, Forza Italia e liberaldemocratici
D'altra parte, la soluzione proposta da Meloni ha trovato l’incondizionato appoggio di una buona parte delle forze politiche nazionali di maggioranza. La Lega di Matteo Salvini la considera una posizione equilibrata e “l’obiettivo finale - ha detto il leader del Carroccio - è arrivare alla concretezza del due popoli, due Stati, con i bambini israeliani e palestinesi che studiano e che giocano a pallone, ma è chiaro ed evidente che prima di riconoscere qualsiasi Stato palestinese bisogna eliminare i terroristi islamici di Hamas, che tengono in ostaggio israeliani e palestinesi".
Stefano Benigni, vice segretario nazionale di Forza Italia, ha ribadito che “l’unica strada è quella di una de-escalation, di un cessate il fuoco e di un percorso di pace che garantisca la coesistenza di due popoli e due Stati. Fino a quando Hamas resterà al comando, riconoscere lo Stato palestinese significherebbe di fatto riconoscere lo Stato di Hamas. Per questo non possiamo farlo finché quella presenza non sarà eliminata”. Benigni si è anche espresso sulla missione della Global Sumud Flottilla (nuovamente attaccata stanotte, 24 settembre), confermando la necessità di tutelare le persone a bordo, ma non credendo “che questo sia il modo giusto per aiutare la popolazione palestinese. Esistono canali istituzionali che stanno funzionando e producendo risultati concreti, come il programma Food for Gaza, grazie al quale sono stati portati oltre 2 milioni di tonnellate di generi alimentari”, ha concluso il vicesegretario.
Sulla proposta condizionata di Meloni c’è l’appoggio anche dei liberaldemocratici che voteranno a favore la mozione “se sarà fedele all’annuncio”. Nei giorni scorsi, ha detto il segretario Luigi Marattin, il partito liberaldemocratico aveva sottolinato che “il riconoscimento dello Stato di Palestina sarebbe potuto arrivare solo dopo una serie di altre condizioni (la giusta sequenza di eventi), tra cui il rilascio degli ostaggi e l'uscita di scena di Hamas (come chiesto anche dai paesi arabi). La mozione che ha annunciato Meloni contiene esattamente la stessa posizione e, se così rimarrà, la voteremo convintamente”.
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