Mentre esulta il Nuovo centrodestra le critiche piovono dai vendoliani e dal Movimento. Il più duro il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio:«Salvano chi specula sulla nostra salute. Mi fanno davvero schifo»

Il senato 'salva' Azzollini dall'arresto. Vendoliani e 5Stelle: "Voto contrattato"

Dopo che l’aula del Senato ha respinto con 189 no, 96 sì e 17 astenuti la proposta della Giunta delle immunità favorevole agli arresti domiciliari è una corsa a prendere posizione.

A centro della bufera l’ex-presidente della commissione Bilancio di Palazzo Madama, Antonio Azzollini, coinvolto nel crac della casa di cura Divina Provvidenza con sedi a Bisceglie, Potenza e Foggia.

Nell'ordinanza di custodia cautelare della Procura di Trani il gip riporta una frase choc che il politico avrebbe detto alle suore. Non è una frase intercettata, ma riferita da un testimone sentito dai pm:«Da oggi in poi comando io, se no, vi piscio in bocca». La frase inaugura la stagione del potere azzolliniano sulla struttura ecclesiastica, caratterizzata dall’innesto all’interno della Congregazione di tre uomini (Belsito, Di Terlizzi e De Bari) deputati ad amministrare l’ente secondo i dettami del politico.

Non abbastanza per votare per l’arresto del principale accusato.

In silenzio il ministro dell’Interno Angelino Alfano, ha parlato invece il capogruppo Maurizio Lupi: «Leggeremo le carte e in base a quello che c'è scritto decideremo. sulla richiesta di arresti del senatore Azzolini abbiamo detto così sin dall'inizio e così alla fine hanno fatto anche i senatori. Quando c'è di mezzo la giustizia e la libertà di una persona non possono valere pregiudizi in un senso o nell'altro, bisogna decidere in base ai dati di fatto e in coscienza».

La senatrice vendoliana Loredana De Petris è tranchant: «La ragione di Stato e di governo ha avuto la meglio. Questo voto è la garanzia per la maggioranza. A nostro avviso è stato deliberatamente contrattato. Solo 35-36 senatori Pd hanno votato a favore, sono decisamente pochini. Secondo noi non c’è nessun fumus persecutionis come sostenuto da Azzolini».

Si spinge ancora più in là Paolo Ferrero, segretario nazionale di Rifondazione Comunista:«Il motivo per cui il Senato ha respinto l'autorizzazione agli arresti domiciliari di Azzolini mi pare evidente: quello che il senatore ha fatto di nascosto violando la legge, Renzi lo vuole rendere normale e legale, distruggendo la sanità pubblica a favore di quella privata. Per questo lo hanno coperto».

Il malcontento serpeggia anche tra alcuni democratici: «Attenti - avverte la senatrice Lucrezia Ricchiuti - all'immagine che diamo al nostro elettorato. Che cosa è successo da quando in Giunta il nostro gruppo, che aveva letto le carte, ha votato a favore degli arresti domiciliari ad oggi? Cosa è cambiato?».

Nessun dubbio per la senatrice Pd Laura Puppato:«Oggi ho votato a favore dell'autorizzazione al suo arresto. Nella convinzione non che sia colpevole per i reati indicati, ma che sia un errore politico impedire che la giustizia faccia il suo corso in relazione agli atti di un parlamentare.Preferisco sapere che la politica non si è frapposta al processo nei confronti di uno di noi piuttosto che lasciare spazio a ipotesi che infangano il sistema istituzionale italiano».

Alfredo D’Attorre della minoranza dem sottolinea:«La nascita del gruppo di Verdini a sostegno della maggioranza di governo e il voto del Senato che, capovolgendo il parere della Giunta per le autorizzazioni, salva Azzolini dall'arresto infliggono in poche ore un doppio colpo micidiale per la credibilità del Pd».

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La reazione più rabbiosa quella dei parlamentari Cinque Stelle che su Twitter si scatenano. A stretto giro del voto dell'Aula, fioccano commenti al vetriolo di deputati e senatori grillini.

«Il Pd, quello di Mafia Capitale - attacca Alessandro Di Battista - salva il senatore Azzollini di Ncd dall'arresto. Questo è Renzi, rottamatore di legalità. Vergogna!».

«Scandaloso - scrive Danilo Toninelli - Pd e Forza Italia si confermano i peggiori nemici della legalità. Solo M5S può battere la corruzione!». «Pd dice ai suoi di votare “secondo coscienza” su richiesta arresto per Azzollini. Salvato. Coscienza sporca», twitta Carlo Sibilia.

La capogruppo alla Camera Francesca Businarolo posta un «pro memoria: i parlamentari sono cittadini come gli altri». «Due terzi del Senato salvano Azzolini dall'arresto. Non ci sono appellativi per definire questi indegni rappresentanti dello Stato», attacca Laura Castelli.

Durissimo il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio:«Il Pd ha appena salvato dall'arresto il senatore Azzolini. Quello che secondo i magistrati speculava sulle cure per gli ammalati. Ieri tagliano 2 miliardi alla sanità. Oggi salvano chi specula sulla nostra salute. Mi fanno davvero schifo!».

Barbara Lezzi, senatrice del Movimento 5 Stelle e membro della commissione bilancio svela un retroscena:«Durante la legge di stabilità del 2013 in commissione bilancio ci fu un “marchettificio” da 1 miliardo di euro e c'erano tutte le forze politiche ad esclusione del movimento 5 stelle. Nelle intercettazioni sull'inchiesta che riguarda Azzollini abbiamo letto dell'antipatia verso le quattro senatrici del Movimento 5 stelle in commissione bilancio che si opponevano agli emendamenti al centro di questa indagine. Tutto è chiaro».

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