Letterati, compositori, sportivi, eventi storici. Da celebrare o commemorare con cifre a sei zeri. Magari decidendo anche dove destinare i soldi. Così i parlamentari coltivano i loro collegi elettorali

Ovidio, Plauto, Gioacchino Rossini, Fausto Coppi, le mura di Lucca, perfino il romanzo più celebre di Grazia Deledda. Collegio (elettorale) che vai, richiesta di celebrazione che trovi. Milioni di euro che gli onorevoli cercano di far piovere sul territorio di provenienza per commemorare, festeggiare, ricordare il personaggio o l'evento storico di turno. Magari ritagliandosi anche, per legge, un posticino nella stanza dei bottoni: il Comitato promotore dove si decide come spendere il denaro, quali progetti sovvenzionare e in che misura.

I casi sono innumerevoli. Il più recente riguarda il poeta latino Ovidio, spirato in esilio sul Mar Nero nel 17 dopo Cristo. Per i duemila anni della morte la senatrice di Forza Italia Paola Pelino, nata a Sulmona come l'autore delle "Metamorfosi", ha chiesto tramite un disegno di legge 8 milioni (ripartiti fra 2017 e 2018) "per la predisposizione e l'attuazione di un programma di interventi finanziari e di iniziative culturali, informative, scientifiche ed educative". Prevedendo, soprattutto, che del comitato - oltre a rappresentanti del governo, il sindaco e studiosi vari - faccia parte pure "un parlamentare eletto nella regione Abruzzo". Proprio come lei. Pochi giorni dopo, in un ddl sostanzialmente identico, la democratica Stefania Pezzopane, aquilana, ha rilanciato: 10 milioni e "due parlamentari eletti nella regione Abruzzo".

Alla fine l'accordo, formalizzato in un testo unificato all'esame della commissione Istruzione, prevede l'erogazione 6 milioni per realizzare un museo, un parco letterario, il recupero edilizio dei luoghi legati alla vita e all'opera di Ovidio e perfino due gemellaggi istituzionali: con la città di Roma, dove visse, e Costanza (Romania), dove morì. Quanto al Comitato, per non scontentare maggioranza e opposizione, ne faranno parte "due parlamentari eletti nella regione Abruzzo" ma "del territorio": una specifica per evitare anche che ci possa finire qualcuno che abbia la residenza altrove.



Per restare nella letteratura latina, il forzista milanese Elio Palmizio ha invece chiesto 8 milioni fra 2017 e 2018 per celebrare i 2200 anni della morte del commediografo Plauto. Il motivo? Plauto nacque a Sarsina (Forlì), che ricade nel collegio elettorale di Palmizio. Ecco forse perché pure lui ha previsto che nel Comitato per le celebrazioni siedano "due parlamentari eletti nella regione Emilia Romagna". Difficile prevedere se alla fine si troveranno i soldi: l'anniversario ricade quest'anno e l'autore dell'"Anfitrione" è stato già ricordato con l'emissione di una moneta commemorativa da 2 euro.

Qualche probabilità in più ha Gioacchino Rossini, morto il 13 novembre 1868. Per i 150 anni della scomparsa la senatrice Pd Camilla Fabbri, pesarese come il grande compositore, vorrebbe destinare 6 milioni e mezzo nel prossimo biennio, con cui finanziare fra l'altro la conoscenza delle opere e il restauro dei luoghi in cui visse il musicista. Anche in questo caso, nel Comitato dovrebbe esserci "un parlamentare eletto nella regione Marche". Il progetto di legge nelle settimane scorse ha mosso i primi passi in commissione, diversamente da molte altre non ancora prese in esame e destinate a finire nel dimenticatoio.

Vedi, fra le tante, quella di Daniele Borioli, che ha pensato agli amanti del ciclismo. Il senatore Pd nel 2019 vorrebbe celebrare il centenario della nascita di Fausto Coppi, alessandrino come lui, e istituire la "rete museale dei campionissimi" delle due ruote. Costo: 4 milioni e mezzo, da usare anche per "competizioni ciclistiche di rango nazionale e internazionale" e la realizzazione di una ciclovia.

Ferma (da tre anni) è pure la proposta della deputata dem Raffaella Mariani di concedere 3 milioni per il cinquecentesimo anniversario della costruzione delle mura di Lucca (1513). E così via di questo passo: 5 milioni per i 250 anni del teatro comunale di Bologna (1763), 6 milioni per il centenario del festival dell'Arena di Verona (idea del tosiano Matteo Bragantini), addirittura la commemorazione dei 100 anni del romanzo “Canne al vento” (1913) del premio Nobel Grazia Deledda, suggerito dalla berlusconiana Elena Centemero.

Per finire, i 150 anni della proclamazione di Roma Capitale, che ricorreranno il 3 febbraio 2021. La proposta è dell'imprenditore Pd Raffaele Ranucci: mostre, convegni, manifestazioni ma anche, più prosaicamente, la "pianificazione di selezionati interventi infrastrutturali volti alla realizzazione e al completamento di opere di rilevante interesse culturale e scientifico". Un'occasione per finire le "incompiute" della Capitale, in pratica. Niente soldi ad hoc (li metterebbe di suo la Presidenza del Consiglio) e un comitato fatto di membri del governo e "personalità qualificate che garantiscano un orientamento politico e culturale pluralistico". Ma contrariamente a quanto avviene di solito, nel Comitato promotore non ci sarebbe spazio per Virginia Raggi: nel ddl la presenza del sindaco di Roma non è contemplata.