Dopo il no del Movimento 5 Stelle al canguro, i dem potrebbero stralciare dal ddl Cirinnà la parte che riguarda la stepchild adoption in modo da non mettere a rischio l'intera legge in Aula

Rinunciare all’adozione per le coppie gay, pur di portare a casa la legge. Stralciare l’articolo 5, pur di allargare il consenso anche all’area cattolica, conquistando così i voti sufficienti a far approvare il disegno di legge sulle unioni civili.

E’ questa l’ultima ipotesi in ordine di tempo che si affaccia nel Pd, dopo che per tutta la sera di martedì, una riunione dopo l’altra, una telefonata dopo l’altra, si sono i fatti calcoli sull’opportunità di insistere, o al contrario di ritirare, il famoso super canguro, stritolato ieri pomeriggio dal no dei grillini. Intanto, questa mattina, riparte il dibattito in aula, ma il Pd chiede un nuovo rinvio per una pausa di riflessione.

Matteo Renzi, che dall’Argentina si è tenuto in continuo contatto con i parlamentari dem, ha rimandato ogni decisione a stamattina. Anche perché il voltafaccia grillino è stato una specie di shock, per il gruppo dem che fino a una manciata di ore prima pensava di portare a casa la legge grazie all’inedito asse coi Cinque stelle. “Io non lo ritiro l’emendamento”, ha detto infatti a caldo Marcucci, subito dopo la fine della seduta al Senato.

La voglia di sfidare i grillini, di andare alla conta lo stesso, sperando in qualche sorpresa positiva dall’Aula, ha percorso i conciliaboli della notte. Ma la vittoria della linea Grillo-Casaleggio, che si è imposta su quello che fino alla mattina era l’opposto intendimento del gruppo parlamentare grillino al Senato, ha costretto tutti a tornare a ragionare sui numeri. Non solo per tentare di recuperare l’area dei catto-dem, utile ma comunque insufficiente a raggiungere la maggioranza in Senato. Piuttosto, per allargare il consenso a un numero tale di voti da consentire al Pd di superare i vari trabocchetti in Aula.

E, su questo fronte, c’è poco da fare: Alfano, così come una buona parte di Forza Italia, ha già detto in tutte le salse che le unioni civili, senza stepchild adoption, avrebbero il sì dei centristi. E l’improvviso cambio di passo dei grillini – che conferma tra i dem i timori di chi di loro non si è mai fidato – rende la strada piuttosto obbligata.

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