Il premier lunedì sarà a Berlino con Merkel e Hollande: "E' tempo della forza calma, non è facile ma nelle difficoltà l'Europa tira fuori il meglio". "L'Italia è tornata solida, farà la sua parte"
Si volta pagina, serve “forza calma”, “lucidità”, “equilibrio” perché l’Europa, “che è la nostra casa”, “nei momenti di difficolta tira fuori il meglio di se stessa”. Il premier Matteo Renzi commenta in conferenza stampa la Brexit e ammonisce: “Bisogna far prevalere ciò che unisce, non ciò che divide”. “E’ un giorno senza precedenti, non facile”, dice il presidente del Consiglio: “Ma l’Europa ha dimostrato nel corso della sua storia di essere più forte di ogni difficoltà e l'Italia farà la sua parte nel percorso che oggi si apre”, chiarisce poi , confermando l’incontro di lunedì a Berlino con Merkel e Hollande: “L’Italia è tornata solida”, “il governo e le istituzioni europee sono nelle condizioni di garantire con ogni mezzo la stabilità finanziaria e la sicurezza dei consumatori".
[[ge:rep-locali:espresso:285213275]]Parole a difesa e sostegno del progetto europeo, che riceve dal referendum inglese una scossa simbolica senza precedenti: “L’Europa è casa nostra, dei nostri figli e nipoti: non solo un luogo fisico, ma un insieme di sentimenti, emozioni, un luogo solidità e di sicurezza. Lo diciamo oggi più che mai”, sottolinea il premier: “Questa casa ha bisogno di essere ristrutturata, rinfrescata. Ma è la casa del nostro domani”.
[[ge:rep-locali:espresso:285213268]]Renzi ricorda l’appuntamento del 25 marzo 2017, quando si celebreranno a Roma i sessant'anni dalla firma dei primi trattati europei: un appuntamento al quale arrivare attraverso “un lavoro comune di condivisione e unità”, per “responsabilità” verso la “nostra storia”, cioè verso il passato dei padri fondatori, “ma soprattutto verso il futuro, dei nostri figli”: “Il mondo di domani ha molto bisogno dell’Europa dell’umanesimo”, e “a chi oggi domanda più sicurezza e tranquillità”, il premier ricorda che “ci sono settant’anni di storia a dimostrare che la pace è stata possibile grazie all’unione, non alla divisione”.