L'ex sindaco di Roma e leader della Margherita puntava alla guida dell'organismo Onu. Ma dalla visita di Mattarella in Cina è emerso come il suo nome sia ormai inspendibile. Ecco perché
di Susanna Turco
4 aprile 2017
Fortuna che l’ha fatto per suo padre e non ?per la carriera: se Francesco Rutelli si fosse laureato a 62 anni per avere il pezzo di carta in vista della sua nomina a direttore generale dell’Unesco, sarebbe stata una faticaccia inutile. È stata infatti ritirata la sua candidatura alla guida dell’organismo Onu ?per la cultura che circolava da oltre un anno ed era florida fino a un mese fa.
Il picco si è toccato in febbraio, quando l’ex ministro, oggi presidente dell’Anica, si trovava a Pechino per presiedere, da coordinatore per parte italiana, la prima riunione plenaria del Forum Cultura italocinese proprio negli stessi giorni della visita in Cina da parte del presidente della Repubblica Sergio Mattarella (dettaglio per gli appassionati: ci erano stati insieme già una volta, con una delegazione della Margherita, nel 2004).
Orbene: raccontano orrificati ?negli ambienti diplomatici come nel corso ?del solenne incontro con il presidente cinese Xi Jinping, Mattarella abbia introdotto ?con il giusto orgoglio il discorso sul candidato italiano all’Unesco, s’immagina per perorarne la causa; al che però, inaspettatamente, Jinping avrebbe risposto contro-perorando ?a Mattarella il candidato cinese per lo stesso ruolo. Da quel momento, la candidatura ?di Rutelli è tramontata: per beghe nel Pd, dicono.