Il sindaco viaggia verso la sua riconferma

«Questa è una vittoria dei palermitani guidati da Orlando, il Pd ha contribuito facendo un passo indietro. Da anni non ho partito, il mio partito si chiama Palermo». Così il sindaco Leoluca Orlando, nella sede del suo comitato elettorale allestito all'hotel Borsa di Palermo commenta i risultati che lo vedono a un passo dall'elezione al primo turno, in virtù della legge elettorale siciliana che prevede un premio di maggioranza al superamento del 40 per cento, che esclude la necessità di un ballottaggio, come nel resto d’Italia dove in prima battuta è necessario superare il 50 per cento. .

«Questa esperienza politica è un modello di riferimento per altre realtà in Italia, un modello di civismo politico che è alternativo ai velleitarismi e alle logiche soffocanti degli apparati» ha proseguito Orlando, rispondendo alle domande sull'assenza di simboli politici tra le liste che lo sostengono. 
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«Domattina alle sei sarò al porto di Palermo ad accogliere migranti che per me non sono nemici», ha poi detto il sindaco. Orlando ha replicato a chi gli chiedeva della polemica seguita allo spoglio pubblicato per errore ieri sul portale istituzionale: «È stata una simulazione fatta con numeri inventati per verificare il funzionamento del sistema, mi sono scusato e ho rimproverato chi ha commesso quell'errore, non c'erano neanche tutti i candidati. Ma ora ho imposto un uso rigoroso di controlli e password per cui se domani dovesse uscire qualcosa di sbagliato, so con chi devo prendermela».