Con una stupefacente capacità di recupero del passato - caratteristica, si vede, dell’epoca in corso - risorge ?dai dimenticatoi e bisogna dire anche da taluni guai giudiziari Gianpiero Samorì, l’uomo che già unì il Fatto e il Giornale nella domanda: «Ma chi è?». Carneade dell’ultimo berlusconismo di potere, l’imprenditore modenese molto compreso nel suo ruolo di “Berlusconi mignon”, il fondatore del fantomatico Mir - Moderati in Rivoluzione, l’avventizio che nel 2012 il Cavaliere invitava a pranzo al solo scopo di far schiumare di rabbia l’allora suo delfino Alfano, adesso è tornato in superficie per sostenere il suo amico Sgarbi nelle elezioni siciliane.
Fu del resto proprio il critico d’arte a introdurlo ad Arcore, con tutte le gelosie del caso. Era il periodo cubista in cui ?il Cavaliere prometteva ?di celebrare le primarie ogni settimana successiva a quella in corso. Ebbene, anche se l’abbiamo dimenticato vi fu persino un momento in cui si chiusero le candidature: fra i 12 aspiranti vi era anche Samorì, sbucato un paio di mesi prima e famoso soprattutto per aver organizzato una convention a Chianciano Terme alla quale furono deportati, peraltro a sua insaputa, tre pullman di inconsapevoli vecchietti.
Ecco, non ci siamo lasciati alle spalle nemmeno questo: il Mir - Moderati in Rivoluzione è tutt’ora in piena attività (anche on line), Samorì lotta insieme a Sgarbi e attacca gli altri nuovi piccoli Berlusconi (tipo Parisi). In attesa delle elezioni, si suppone.