Dal 14 giugno scorso Matteo Salvini può annoverare tra le sue conquiste un primato non da poco: è il politico europeo con più fan su Facebook. Sei mesi fa il leader della Lega superava la cancelliera Angela Merkel sfondando la barriera dei due milioni e mezzo di persone di seguaci e non si è più fermato: mentre Merkel è rimasta inchiodata a quel numero, lui è volato fino agli attuali tre milioni e trecentomila fan.
Una corsa al seguito digitale costruita con anni di cura maniacale da parte di Salvini e del suo staff, che giorno per giorno hanno riempito il social network di sparate provocatorie, video contro i migranti, slogan politici e diretta sui tetti. Intervallando il tutto con foto di piatti di pasta, pizze e panini, birrette e commenti sull'ultima partita o sulla trasmissione tv. Una costruzione totale del personaggio Salvini, che appare al tempo stesso un "duro" ma anche un volto familiare e vicino alle persone.
Chi scrive questo articolo segue le evoluzioni su Facebook di Salvini da tempi non sospetti: nel 2014 L'Espresso pubblicava uno dei primi "reportage" della sua pagina Facebook, già allora unica nel panorama politico italiano e internazionale e diventata nel frattempo, con quel mix tra pubblico e privato, l'esempio che tutti gli altri politici prendono come spunto.
La crescita del consenso per Matteo Salvini in questi anni è andata in parallelo con quella dei suoi like: quel sorpasso su Angela Merkel rappresenta simbolicamente anche la capacità dei politici "sovranisti" di superare i loro rivali sfruttando i nuovi canali di comunicazione, dettando la loro agenda ai media tradizionali grazie a post di poche righe e clip autoprodotte di qualche minuto.
"Matteo Salvini è in diretta" recita la notifica automatica che Facebook manda a milioni di suoi fan ogni volta che il ministro accende lo smartphone per parlare. E all'improvviso i contratti con gli italiani firmati davanti a Vespa e tutti gli altri espedienti da teledemocrazia sembrano davvero il passato.