L’ex giornalista ed ex senatore dei 5 Stelle, oggi leader di Italexit, ha cavalcato la propaganda novax e anti green pass. Ma non gli ha portato bene

Cercava voti tra i delusi dal green pass. Ma i voti non ci sono, e il green pass è stato confermato. I risultati delle elezioni inchiodano il leader di Italexit ed ex M5S, Gianluigi Paragone, al 2,99 per cento (fonte: Ministero dell’Interno). In dubbio quindi la presenza di esponenti di una delle due liste a suo sostegno nel Consiglio comunale. Dopo aver basato la sua campagna elettorale sulle critiche alla gestione della pandemia, i primi risultati deludono le aspettative.

 

Paragone ha sempre rifiutato l’etichetta di No Vax, preferendo definirsi “Free vax”. E sostenendo che l’arma contro il virus verrà dalle medicine, non dai vaccini. Che per lui non ridurrebbero così tanto i rischi di morire o di finire in terapia intensiva, ma al contrario favorirebbero la diffusione di variante, una teoria, abbracciata anche da Matteo Salvini, a più riprese smentita dalla comunità scientifica.

 

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Ha definito il certificato verde una «cosa discriminatoria, bolscevica». Tra i candidati del suo partito spicca Ivano Verra, aspirante sindaco di Torino, che ha affermato che «c'è chi è pronto a baciare i malati di Covid per contrarre il virus piuttosto che vaccinarsi», e che la Carrà sia morta come conseguenza del vaccino.

 

La cifra politica di Paragone è del resto la protesta. Il suo posizionamento, benché parlamentare dal 2018, fuori dal sistema. Direttore de “La Padania”, quotidiano della Lega nord, poi vicedirettore di Libero, è stato eletto con il Movimento 5 stelle che cavalcava l’onda del malcontento e dell’antipolitica. Una volta entrato nel palazzo, Paragone si è dissociato dalla linea del partito e, dopo aver votato contro la Legge di bilancio e il governo giallorosso, è stato espulso il primo gennaio 2020. L’estate dello stesso anno, quando ancora si trattava l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea, ha pensato di puntare anche lui sul sentimento anti-comunitario fondando Italexit. Al netto degli exit poll del primo vero banco di prova, il sentimento forse non era quello giusto.

 

 

 

 

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