Analisi
Aborto e salute sessuale, dai partiti poche proposte e molti slogan
Cosa dicono i programmi elettorali su questi temi? Ne abbiamo parlato con Federica Di Martino, fondatrice della piattaforma "IVG, ho abortito e sto benissimo”. «Pd grande assente, M5S non pervenuto e nel centrodestra si parla solo di sostegno alla famiglia e alla natalità»
Più che proposte concrete leggiamo slogan. «La salute sessuale e riproduttiva viene presa in considerazione solo da alcune forze politiche. Per altre è un aspetto della vita della persona utile a raccogliere voti durante la campagna elettorale. In generale, purtroppo, mi sembra evidente che nei programmi dei partiti ci sono buoni propositi ma mancano le proposte pratiche per rendere possibile la loro applicazione». Federica Di Martino, fondatrice della piattaforma IVG, ho abortito e sto benissimo” - uno spazio sicuro per parlare di aborto fuori dagli stigmi sociali e dagli stereotipi - si riferisce, ad esempio, al problema dell’obiezione di coscienza. «È uno dei cavalli di battaglia della sinistra. Che, però, rimane focalizzata sul problema e non propone soluzioni politiche per risolverlo».
Ma non solo. In vista delle elezioni si parla anche di educazione sessuale e affettiva nelle scuole e di contraccezione gratis. «Nessuno, però, specifica i contenuti, i termini e le forme che i programmi di educazione sessuale potrebbero avere. Da dove arriveranno i fondi necessari per offrire i contraccettivi gratuitamente?». Come sostiene Di Martino è necessario che i politici inizino a sporcarsi le mani. A entrare nel vivo della materia per formulare proposte elettorali che abbiano corpo e sostanza, oltre che una bella forma.
Con lei siamo scesi nel dettaglio dei programmi dei maggiori partiti, elaborati in vista delle elezioni del 25 settembre. Ed ecco cosa è venuto fuori:
Nell’accordo quadro di programma per un governo del centrodestra non c’è nessun riferimento al diritto delle donne a un aborto sicuro. Nessun riferimento all’applicazione della legge 194. O all’educazione sessuale nelle scuole. Si parla solo di sostegno alla famiglia e alla natalità.
Nello specifico, invece, Fratelli di Italia, propone - sempre in un paragrafo dedicato al sostegno alla natalità e alla famiglia - la «piena applicazione della legge 194 sull’interruzione volontaria di gravidanza, a partire dalla prevenzione. L’istituzione di un fondo per aiutare le donne sole e in difficoltà economica a portare a termine la gravidanza».
La Lega parla di 194 solo per porre l’attenzione sul punto 2. Cioè per attuare «l’effettiva promozione della Vita, anche coinvolgendo le realtà no profit impegnate su questo fronte». Come sottolinea Di Martino: «La linea di Salvini e Meloni è piuttosto chiara».
Forza Italia non dice nulla a proposito di salute sessuale e riproduttiva. Proprio come Azione e Italia Viva. Che non aggiungono riferimenti né alla 194, né all’educazione sessuale, né alla contraccezione. Una parte molto ricca del loro programma è dedicata alle misure necessarie a sostenere la natalità e la maternità. «L’unico focus che fanno è quello sulla garanzia dei Lea, i livelli essenziali di assistenza: riconoscono allo Stato la possibilità di intervenire nel caso in cui le Regioni non siano in grado di garantirli», aggiunge la fondatrice di @IVGstobenissimo.
Per la quale il vero grande assente è il Partito Democratico. «Dalla più grande coalizione di centro sinistra mi sarei aspettata qualcosa in più». Scrivono che intendono garantire la piena applicazione della legge 194, «in ogni sua parte e sull’intero territorio nazionale, e rafforzando la rete dei consultori». Ma con quali azioni pratiche e quali strumenti? Il programma del Pd sottolinea l’importanza di un pieno riconoscimento dei diritti sessuali e riproduttivi delle donne ma non dice come raggiungerlo.
Al contrario è ricco e ben strutturato il programma dell’Alleanza Verdi e Sinistra. Scrivono: «La salute sessuale e riproduttiva e le scelte connesse devono essere rispettate e garantite dal momento della nascita fino alla menopausa. Contraccezione, aborto ed esami ed eco in gravidanza devono essere realmente a disposizione in forma gratuita nei Consultori. Il personale sanitario tutto sia formato alla medicina di genere». Si parla anche dell’importanza dell’educazione sessuale e affettiva «che si focalizzi, con strumenti e contenuti adattati alle diverse fasce d’età, sul formare preadolescenti e adolescenti a vivere la propria sessualità, e piacere e l’affettività in maniera sana, consapevole, responsabile, rispettosa e senza pregiudizi». Per l’alleanza tra Europa Verde e Sinistra Italiana servono anche norme che consentano solo a personale infermieristico e medico non obiettore di partecipare ai concorsi pubblici.
Buono anche il programma di Unione Popolare. Puntano a rafforzare i consultori. Pongono l’attenzione sul diritto alla salute anche delle persone transgender e delle identità non binarie. Si parla di contraccezione gratuita. «Sarebbe interessante, però, capire con quali fondi e come. Sottolineano che è fondamentale garantire la piena applicazione della legge 194. Ma manca un piano applicativo attraverso cui limitare la piaga dell’obiezione di coscienza», commenta Di Martino che ha elaborato delle proposte che tutelano nella quotidianità il diritto a interrompere la gravidanza, per Possibile, il partito fondato nel 2015 da Giuseppe Civati. Tra queste l’obbligo di stabilire indicatori specifici per le Regioni, con penalizzazioni per quelle che non garantiscono i servizi minimi. O il fatto che almeno il 60 percento del personale medico e sanitario in ogni struttura debba essere non obiettore. «Possibile mi ha chiesto un contributo per stendere il programma visto le mie competenze specifiche. Non ho la tessera di nessun partito, sono un’attivista», sottolinea la fondatrice della piattaforma.
«Per limitare l’obiezione di coscienza è interessante la proposta +Europa. Che suggerisce di stabilire delle convenzioni con le cliniche private al fine di estendere la possibilità di interrompere la gravidanza. Parla di definire delle soglie minime di personale non obiettore, di garantire l’aborto farmacologico come pratica ambulatoriale a disposizione dei consultori». Un programma con proposte concrete che pone la dovuta attenzione ai temi della salute sessuale e riproduttiva. L’unico neo è che l’espansione dell’offerta privata potrebbe penalizzare il Sistema sanitario nazionale e l’offerta pubblica dei servizi. Rischiando di accentuare le disparità di accesso alle prestazioni sociali.
Il Movimento 5 Stelle non è pervenuto. Non c’è niente da commentare. «Unica cosa di cui parlano è l’educazione sessuale a scuola. Ma se davvero fosse una tematica che sta loro a cuore come avrebbero potuto proporla così? Ne scrivono solo in una riga del programma senza neanche un minimo di contesto».
Secondo l’attivista c’è un problema di fondo nella maggior parte dei manifesti elettorali: «Si parla di garantire la piena applicazione della legge 194. Ma è una legge del 1978, inattuale, fumosa e vaga per alcuni aspetti. Il fatto che i partiti non provino a superare una situazione che è uguale a se stessa da oltre 40 anni, con l’obiettivo di risolvere le problematiche e garantire che il diritto all’aborto venga veramente rispettato, fa pensare che quanto si legge nelle proposte elettorali siano più slogan che proposte concrete», chiude Di Martino.