Scenari

Regionali Lazio, le elezioni tra commedia e tragedia: dai fratelli che litigano ai candidati fantasma

di Simone Alliva   10 gennaio 2023

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Il favorito di centrodestra costretto a difendersi dal suo passato e dai parenti. L’esponente 5 Stelle sparita persino dai suoi social. Fino al candidato Pd che, se vincente, dovrà risarcire la Regione. Storia di una tornata elettorale già fallimentare

Solo gli analisti attentissimi e i maniaci della politica esamineranno minuto per minuto i fotogrammi di questa commedia chiamata Regionali del Lazio (12 e 13 febbraio) e potranno stabilire con feticistica certezza se il punto più basso si sia raggiunto durante la lite tra i Fratelli d’Italia (Francesco Rocca, candidato e Alessandro, marinaio di salvataggio a Ostia) o quando il M5s ha annunciato la candidatura di Donatella Bianchi e poi l’ha nascosta con un gioco di prestigio.

I "promo" di queste elezioni rimandano a una serie tv noir nel quale si promette "sangue e soldi". L' archetipo è quello stentoreo delle fiere di una volta (venghino signori a vedere la donna invisibile e i dioscuri di Ostia). Ma il pubblico si è già distratto, annoiato.

Il protagonista è sicuramente il candidato meloniano del centrodestra Francesco Rocca, presidente della Croce Rossa, dato per vincente. È entrato in scena con una storia luminosa di redenzione. Voluto personalmente da Giorgia Meloni, ha spesso ricordato quel 1986, quando poco più che maggiorenne, fu condannato a tre anni e due mesi di reclusione e 7 milioni di lire di multa per spaccio di eroina, coinvolto negli affari di un clan di nigeriani. «Non posso e non voglio nascondere il mio passato – ha detto alla Stampa –. Ma sono trascorsi 38 anni, all’epoca ne avevo solo 19 ed ero pieno di problemi e fragilità». Una storia positiva su come trasformare lietamente le crisi (la dipendenza dall’eroina, un lutto familiare) in opportunità. «Vivevo a Ostia, che non è proprio un ambiente tranquillo, e sono finito in un giro di amicizie sbagliate. Ma ho fatto il conto con la giustizia: mi sono fatto un anno agli arresti domiciliari e ho iniziato un proficuo percorso di recupero».

Peccato per l’arrivo del fratello minore, Alessandro, anche lui nella Croce Rossa, giovane e appassionato bagnino del lido romano di Ostia: «Un bugiardo - ha attaccato su Facebook dove non nasconde simpatie fasciste - Non si possono scaricare sulla malattia e la morte di nostra madre le proprie debolezze e insufficienze. Questo non onora i ragazzi di Acca Larentia, non onora Fratelli d’Italia». Non è chiaro se riferisca al mancato braccio teso o al disprezzo per le devianze, più volte espresso dalla leader del partito, ma in un secondo post il fratello affonda ancora di più la lama. «Mi sento coinvolto e offeso da quanto dichiarato da Francesco – scrive – non si è mai drogato. E non può incolpare delle sue insufficienze e debolezze la malattia e la morte di nostra madre. Ricordo bene dove mi ha portato il giorno che nostra madre è morta. Ricordo bene con chi era in affari. Ricordo bene e non accetto che si nasconda dietro la morte di mia madre. È uguale al padre». Poi un annuncio al pubblico “stay tuned”.

E proprio nell’attesa di nuove rivelazioni il candidato del centrodestra ha preso le distanze dal fratello preferendo non commentare ma sottolineando che la sua famiglia non ha più rapporti con Alessandro da tanti anni e si è detto “addolorato” dal fatto che stia esponendo in pubblico “la sua fragilità”. Raggiunto da Tommaso Rodano del Fatto Quotidiano, Rocca junior risponde con una risata. «Davvero dice che non abbiamo più rapporti? Risponderò anche su questo. Sostiene che per ferirlo vengono tirate fuori situazioni di 36 anni fa, ma lui si rende conto di quanto ha ferito gli altri con le sue parole?».

Lo spettacolo continua, mentre i fratelli ci lasciano con il fiato sospeso, entra in scena la candidata del Movimento Cinque stelle Donatella Bianchi che chiarisce – declinandolo in politica - cosa intendeva il poeta quando parlava di “assenza, più acuta presenza”. Storica conduttrice di Linea Blu, ha cominciato a frequentare gli studi televisivi da adolescente. Nel 1978, appena quindicenne, ha debuttato nella “Domenica In” allora presentata da Corrado. Una vita sotto i riflettori. Oggi interpreta la candidata invisibile. Di lei non si hanno notizia prima di tutto sui social, paradossale per un Movimento politico che fonda la sua fortuna proprio sulle reti sociali. Sulla sua pagina Facebook è stata avvistata il 22 febbraio 2022, anniversario della nave scuola della Marina Militare, la Vespucci. Su Twitter è il primo dicembre 2022 il suo «Buon vento alle donne e agli uomini della guardia costiera orgoglio italiano». Mentre sul suo profilo Instagram una diretta risale al 19 novembre 2022, dal quartiere latino di Parigi per ballare la Macarena. Dopo l’annuncio della candidatura una sola intervista (concessa al Fatto Quotidiano), la presidente del parco nazionale delle Cinque Terre spiega il perché dello scontato rifiuto al Partito Democratico: «Non è una questione di poltrone, ma di programma». Fine. Ad oggi non una conferenza stampa di presentazione della candidatura, non un’altra uscita. Soltanto una frecciatina interna al Movimento: alla domanda sui provvedimenti che prenderebbe nei primi cento giorni qualora fosse eletta presidente della regione, la candidata scelta da Conte, ha risposto che avrebbe agito sulla transizione ecologica e sul turismo. Materie in capo alle due attuali assessore del Movimento, Roberta Lombardi e Valentina Corrado.

Ultimo atto, il pubblico può puntare gli occhi su Alessio D’Amato, candidato del Pd in coppia con il Terzo Polo. I sondaggi lo danno per perdente, nonostante venga considerato un ottimo assessore alla Sanità della giunta Nicola Zingaretti, durante la pandemia. Dovesse vincere - per assurdo, per insensato paradosso – la Corte dei Conti gli chiede di risarcire 275 mila euro proprio alla Regione che intende governare. La vicenda risale agli anni 2005 e 2006 e a due contributi da 205mila e 70mila euro assegnati dall’Ente regionale alla “Fondazione Italia Amazzonia Onlus”, che vedeva come presidente il portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli (mai coinvolto nell’inchiesta). D’Amato era un giovane consigliere regionale leader locale dei Comunisti italiani. Per la Guardia di Finanza i soldi sono stati utilizzati: «Per finalità diverse da quelle proprie del progetto» finanziato.

 

Dovevano essere impiegati nella realizzazione di un progetto di ricerca e divulgazione delle culture delle popolazioni amazzoniche e invece furono usati per finanziare le iniziative organizzate dalla Onlus insieme alla Associazione Rosso Verde-Sinistra Europea, di cui D’Amato era socio e fondatore. Condannato in primo grado, D’Amato farà ricorso in appello.

Destinato a diventare sempre un po' comico anche quando è tragico, questo teatro posticcio promette già un elettorato in disarmo. Il primo sondaggio Izi realizzato per il quotidiano La Repubblica dà il candidato del centrodestra al 42,6%, si assesta molto dietro l’ex assessore Alessio D’Amato con il 34,8% mentre Donatella Bianchi raccoglie il 18,5%. Ma è l’astensione a farsi spazio nella competizione elettorale: oltre il 30%.