Il caso

Riapre Colle Oppio, la grotta simbolo della destra dove il melonismo iniziò

di Susanna Turco   15 novembre 2023

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Giorgi Meloni e Fabio Rampelli

Si inaugura a Roma una mostra sulle foibe, benedetta dal sindaco Roberto Gualtieri. Regista invisibile dell'operazione: Fabio Rampelli, il capo gabbiano che scoprì Giorgia

Colle Oppio riapre davvero. Il posto dove tutto per questa destra è cominciato, il mito originario (e spesso rinnegato) dei Fratelli d’Italia, la prima sezione del Msi in Italia, la casa dei Gabbiani di Fabio Rampelli, una specie di grotta di 70 metri quadri ricavata tra i ruderi delle Terme di Traiano dove Giorgia Meloni mosse i suoi primi passi in politica negli anni Novanta (non c’era neanche il bagno) torna ad essere utilizzata, per la prima volta dopo lo sfratto reso esecutivo da Virginia Raggi nel 2017 (la sezione era diventata un magazzino del parco archeologico).

 

Ospiterà la mostra storico-fotografica su Norma Cossetto, studentessa ventitreenne italo-istriana, sequestrata, stuprata e lasciata agonizzante dai partigiani titini nella foiba di Villa Surani nell’ottobre del 1943, e una seconda parte per raccontare le vicende del confine orientale e cosa fu quel pezzo di storia. Oltre a celebrare così gli Ottant’anni del primo infoibamento degli italiani la mostra, curata dall’associazione “Comitato 10 Febbraio”, si connette anche alla storia originaria del luogo: già nel 1946 trovarono rifugio proprio qui, letteralmente scavando tra le rovine romane, i primi esuli istriani che fuggivano da Tito e che furono accolti dai reduci della Repubblica Sociale in procinto di fondare l’Msi. 

 

 

Protagonista negli anni di piombo, era fra l’altro la sezione anche di Stefano Recchioni, una delle vittime della strage di Acca Larentia (il nome giganteggia tutt’ora sulla porta), Colle oppio è poi diventata il luogo della sperimentazione dei Gabbiani, dove si contaminava Gramsci ed Ezra Pound, si cresceva nel mito di Tolkien, si collaborava con la Caritas di don Luigi Di Liegro, e dove è cresciuta una buona parte degli esponenti di Fratelli d’Italia, da Giampaolo Rossi a Giovanbattista Fazzolari, a Francesco Lollobrigida e alle due sorelle Meloni. 

 

L’inaugurazione è per giovedì 16, potrebbe esserci se non Giorgia per lo meno Arianna, ormai con un ruolo di peso in Fratelli d’Italia. Ci sarà certamente Fabio Rampelli, che nell’assoluta invisibilità ha sovrainteso all’intero processo di riapertura, a partire dagli accordi con il sindaco Roberto Gualtieri stretti in estate, fino ai dettagli dell’allestimento della mostra. Già in questi giorni la sede è riaperta, le luci accese, porta e finestra mostrano ancora i simboli dipinti dai militanti, un via vai di persone che con assoluta discrezione ultimano i dettagli, che prevede anche la proiezione di film sulle foibe (Il cuore nel pozzo, Red Land e La terra dei miei padri) e la possibilità di consultare la piccola biblioteca di Fiume. L’allestimento resterà aperto per l’intero anno scolastico, grazie agli Amici del Parco di colle oppio, un’altra delle creature del mondo gabbiano.