Il messaggio della dirigente scolastica del liceo Da Vinci sui pericoli del restare indifferenti di fronte alle azioni fasciste scatena le reazioni del partito di governo. Che ripetono il solito ritornello benaltrista. Mentre il ministro Valditara minaccia azioni contro la preside: «Lettera ridicola»

«E allora le foibe?» recitava il tormentone di Caterina Guzzanti nel suo personaggio di Vichi, attivista di Casapound che, quando le si chiedeva conto dei mali del fascismo, cambiava subito discorso. Sono passati più di dieci anni da quelle imitazioni, ma il ritornello della Destra resta lo stesso: si verificano aggressioni di matrice squadrista, ma guai a chiamarle per nome. Perché, se lo fai, allora devi anche ricordare quanto male ha fatto il comunismo.

 

Ed è esattamente quanto successo in questi giorni. Dopo l’aggressione ai danni di alcuni studenti minorenni da parte di sei persone legate alla sigla di Destra Azione Universitaria (movimento giovanile del partito di Giorgia Meloni) davanti a un liceo di Firenze, le formazioni governative avevano fatto finta di nulla (il ministro Salvini aveva trovato il tempo di parlare dei cani in Turchia, ma non di quanto accaduto).

 

Ieri la lettera della dirigente Annalisa Savino del liceo Da Vinci di Firenze, in cui ricorda il pericolo del fascismo quando gli indifferenti non reagiscono, ha però smosso le coscienze anche a Destra. Fronte da cui si sono mossi in fretta non tanto per condannare le azioni squadriste, quanto per attaccare Savino e le sue parole.

 

Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, ha subito attaccato: «Alla preside raccomandiamo alcune integrazioni: i novanta milioni di morti generati nel mondo dal comunismo, le foibe, le sanguinarie repressioni di Praga e Budapest, l'attualità di una Cina in cui non esistono i diritti civili». Stesse parole usate da Francesco Giubilei, ideologo della nuova Destra e consulente del ministro alla Cultura, che su Twitter ha attaccato: «Surreali le circolari dei presidi dei licei fiorentini che fanno politica paventando il ritorno del fascismo dopo quanto accaduto al Liceo Michelangiolo. Domani ci aspettiamo una circolare sul pericolo del comunismo dopo il corteo dei collettivi in cui si è inneggiato alle foibe».

 

Ancora più duro l’intervento del ministro dell’Istruzione Valditara che, a Mattino 5, attacca la preside autrice della lettera e minaccia di intraprendere iniziative contro di lei: «È una lettera del tutto impropria, mi è dispiaciuto leggerla, non compete a una preside lanciare messaggi di questo tipo e il contenuto non ha nulla a che vedere con la realtà: in Italia non c'è alcuna deriva violenta e autoritaria, non c'è alcun pericolo fascista, difendere le frontiere non ha nulla a che vedere con il nazismo. Sono iniziative strumentali che esprimono una politicizzazione che auspico che non abbia più posto nelle scuole; se l'atteggiamento dovesse persistere vedremo se sarà necessario prendere misure. Di queste lettere non so che farmene, sono lettere ridicole, pensare che ci sia un rischio fascista è ridicolo».

 

 

Nessun pericolo fascista insomma. Lo ha deciso il ministro.