Stragi

Piazza della Loggia: la presidenza del Consiglio non è parte civile al processo

di Simone Alliva   23 marzo 2023

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Parte il nuovo procedimento sull’attentato di matrice fascista costato la vita a 8 persone. L’opposizione: «Episodio grave e incomprensibile». La replica del governo: «Non abbiamo ricevuto avviso, rimedieremo»

Fu una strage fascista, ma la presidenza del Consiglio dei Ministri ha deciso di non costituirsi parte civile. Il 28 maggio 1974 in Piazza della Loggia a Brescia un attentato terroristico compiuto da gruppi neofascisti uccise otto persone e ne ferì centodue. Al nuovo processo sulla strage oltre alle famiglie delle vittime, si sono costituiti parti civili il Comune di Brescia e le sigle sindacali che avevano indetto la manifestazione quel 28 maggio 1974. All'udienza preliminare a carico di Roberto Zorzi, l’indagato che non è presente in aula e neanche il governo, la doppia assenza si trasforma in presenza per i familiari delle vittime e l’opposizione.

 

«Non so se la presidenza del Consiglio sia stata avvertita in merito a questa udienza o se sia stata una scelta di non costituirsi parte civile. Mi auguro che nel giro di pochi giorni venga chiarita questa situazione». Dice Manlio Milani, presidente dell'Associazione familiari vittime. «Non sappiamo se si tratti di una scelta deliberata o di una dimenticanza - tuonano il senatore Alfredo Bazoli e il deputato Gianni Girelli parlamentari bresciani del Partito democratico - In entrambi i casi, un episodio grave, sul quale chiediamo che il governo dica una parola chiara. Lo meritano il paese, la città di Brescia offesa dalla strage, i familiari delle vittime».

 

Anche Mariastella Gelmini, vicesegretario e portavoce di Azione invita il governo a «fare chiarezza subito. Lo faccia per Brescia, per le famiglie delle vittime e per tutti i bresciani. La strage del 28 maggio 1974 è una ferita che non si rimargina».

 

«È un brutto segnale, incomprensibile- scrive in una nota Luana Zanella, capogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera e dopo aver fatto -appello alla sensibilità del sottosegretario Mantovano affinché sia rivista questa scelta».

 

Proprio dal sottosegretario Alfredo Mantovano arriva la risposta: «La presidenza non ricevuto nessuno avviso» e tenta di rassicurare «L’Avvocatura dello Stato chiederà al Gup di Brescia la rimessione in termini ai fini della costituzione di parte civile, che seguirà non appena la rimessione sarà concessa».