Davanti alla morte di Silvio Berlusconi il potere si ferma e non solo. All’indomani della scomparsa del leader di Forza Italia ed ex presidente del Consiglio, si sono bloccati i lavori delle commissioni parlamentari sia alla Camera che al Senato. Tutte le commissioni del Senato, e la maggior parte di quelle della Camera (ma non tutte), sono state sconvocate anche per la giornata di domani, quando si terranno i funerali di Stato, a Milano, giorno in cui è stato indetto il lutto nazionale.
Ed è proprio il lutto nazionale a suscitare polemiche e critiche.
L'Università per Stranieri di Siena (l'UniStraSi) non esporrà le bandiere a mezz'asta per la morte di Silvio Berlusconi. Lo ha deciso il rettore, Tomaso Montanari, professore ordinario di Storia dell'arte moderna: «Nonostante che la Presidenza del Consiglio abbia disposto le bandiere a mezz'asta su tutti gli edifici pubblici da oggi a mercoledì (giorno dei funerali di Stato e lutto nazionale), mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano. Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza e una università che si inchini a una storia come quella non è una università», dice.
Nel Partito Democratico è il senatore Andrea Crisanti il primo non risparmiare critiche. «Non posso non esprimere la mia ferma contrarietà ai funerali di Stato, che ritengo inopportuni, così come al lutto nazionale per il nostro ex presidente del Consiglio. Berlusconi è stato un uomo politico che ha ricoperto importanti ruoli istituzionali e condizionato la vita politica dell'Italia. Ma non dobbiamo dimenticare che alcune sue azioni non hanno avuto alcun rispetto per lo Stato che rappresentava».
Dello stesso parere Rosy Bindi: «I funerali di Stato sono previsti ed è giusto che ci siano ma il lutto nazionale per una persona divisiva com'è stato Berlusconi secondo me non è una scelta opportuna», ha dichiarato l’ex ministra ed esponente del Partito Democratico.
L’inedito, mai concesso negli ultimi 30 anni a nessun presidente del Consiglio a parte Leone e Ciampi che furono presidenti della Repubblica apre la discussione anche tra giuristi e politologi: «Non c'è giurisprudenza di riferimento. Sono decisioni politico-amministrative. Non starei ad enfatizzare troppo», ha commentato Cesare Mirabelli, presidente emerito della Corte costituzionale. «Si tratta della morte di un ex premier per molti anni, discusso come possono essere molti. Non mi sembra tema su cui polemizzare. I funerali di Stato sono previsti normalmente dal protocollo, oltre a questo c'è il lutto nazionale, altra modalità di riconoscimento in questo caso collegato alla funzione a lungo esercitata da Berlusconi. Anche se il giudizio sulla persona e l'attività politica svolta può essere il più vario» e conclude «Difficile dire se è stata una scelta inopportuna: il Paese è sempre stato diviso fra forti sostenitori e oppositori. Non saprei esprimere un giudizio su questo punto, il lutto nazionale è una scelta di tipo politico amministrativo». Si dice «Sorpreso” il politologo Roberto D'Alimonte professore universitario presso la Luiss di Roma: «Non mi risulta che sia mai stato proclamato negli ultimi 30 anni o forse più, nel caso di un ex presidente del Consiglio. Lo si fa adesso per un personaggio che ha certamente segnato un'era, ma che è stato anche una figura molto controversa. Mi farebbe piacere sapere le ragioni di chi ha preso questa decisione».
Cosa dice la Costituzione su funerali di Stato e Lutto nazionale?
I funerali di Stato sono riservati ai presidenti degli organismi costituzionali, agli ex presidenti della Repubblica e agli ex premier, ai ministri deceduti durante la loro permanenza in carica nonché alle persone che hanno reso onore alla nazione, alle vittime del terrorismo.Sono regolati dalla legge n. 36 del 7 febbraio 1987, che all'articolo 1 prevede che "sono a carico dello Stato le spese per i funerali del presidente della Repubblica, del presidente del Senato, del presidente della Camera dei deputati, del presidente del Consiglio dei ministri e del presidente della Corte costituzionale, sia che il decesso avvenga durante la permanenza in carica, sia che avvenga dopo la cessazione della stessa. A decidere è comunque un ufficio della presidenza del Consiglio che gestisce il cerimoniale di Stato.
I funerali di Stato prevedono la presenza di 6 carabinieri in alta uniforme che riservano al feretro in entrata e in uscita dalla chiesa gli onori militari. Così come è prevista una orazione commemorativa ufficiale. Anche il lutto nazionale è deciso dal cerimoniale di Stato in base alle leggi vigenti che riconoscono anche per gli ex presidenti del Consiglio e gli ex presidenti della Repubblica la possibilità di proclamarlo.
In ogni caso, con Silvio Berlusconi è la prima volta che viene deciso il lutto nazionale per un ex premier. Il giorno di lutto nazionale prevede le bandiere a mezz'asta sulle facciate di tutti gli edifici pubblici e due strisce di velo nero per le bandiere interne. Durante il giorno di lutto gli esponenti del governo sono obbligati a cancellare gli impegni pubblici mentre c'è la possibilità per i negozi di decidere di tenere abbassate le serrande per tutta la giornata.