Il sindaco: «Si trova solo nei comuni di sinistra». Sabato la manifestazione per chiedere un passo indietro: «La difesa dei diritti umani non può e non deve essere di una parte politica»

Una paesino che si tinge di giallo. Drappi che sventolano dalle finestre e dai balconi. È la protesta del "popolo giallo", a Camogli, dopo la rimozione dalla sede del Comune dello striscione simbolo della battaglia dei genitori di Giulio Regeni, il ricercatore italiano rapito, torturato e ucciso al Cairo nel gennaio del 2016.

 

Una polemica che monta in quello che è stato un storico porto per i commerci, oggi  località balneare con 6mila abitanti che triplicano d'estate, dopo che il sindaco leghista, Giovanni Anelli, appena insediato aveva deciso di rimuovere lo striscione “Verità per Giulio Regeni". «Lo striscione si trova nei comuni di sinistra e non in quelli di destra, noi non siamo né di sinistra né di destra, quindi ho deciso di farlo togliere», si era giustificato il sindaco. «I diritti vanno difesi non con le parole ma nella sostanza, con i fatti. E questo striscione è stato troppo strumentalizzato, senza essere messo con lo scopo giusto».

Sabato prossimo, il 24 giugno alle 10,30 in piazza Schiaffino la protesta: "Tutti convocati per chiedere al sindaco di tornare indietro sui suoi passi".

 

«Lo striscione, proprio di fronte alla stazione ferroviaria, ricordava a tutti, cittadini, cittadine e turisti, che un giovane ricercatore italiano è stato torturato e ucciso al Cairo - si legge sui social, dalle pagine del comitato nato per manifestare solidarietà alla famiglia Regeni - A sette anni di distanza la famiglia ancora attende giustizia e lo Stato egiziano si fa beffa dell'Italia e della verità. Contro la rimozione dello striscione vogliamo ribadire che la difesa dei diritti umani non può e non deve essere di una parte politica perché è alla base della nostra comunità e della convivenza democratica stessa.

Non per nulla moltissime associazioni, movimenti e partiti stanno aderendo all'organizzazione della manifestazione di sabato 24 giugno, - tra queste Anpi, Arci, Cgil, Uil , Cisl , Il Tigullio dei Diritti, Emergency, Senza Paura , Cisda, Comitato di Solidarierà Time for Peace, Memorie e Progetti, Pd, Sinistra Italiana, Libera Genova , Immagina Recco, Camogli Futura , Linea Condivisa , Associazione per un Archivio dei movimenti di Genova , Centro per non subire Violenza ( da Udi) Aps, Rete Donne per la Politica Odv Genova , Collettivo Parte da noi Levante Ligure , Udi Chiavari, Rete No Bavaglio - mentre Camogli si è riempita di striscioni gialli per Giulio affissi a balconi e finestre. Il Comitato cittadino chiede che torni sulla facciata del Municipio lo striscione che la nuova amministrazione ha definito divisivo in quanto eredità di una giunta di altro colore politico».

«Camogli, cittadina di naviganti e pescatori, è sempre stata in prima linea nella difesa dei diritti ovunque venissero violati. Non vogliamo che sia dunque ricordata per avere rimosso una richiesta di giustizia e verità. Ci vediamo a Camogli sabato 24 Giugno. Di fronte al Comune sarà letto un messaggio dell'avvocata Ballerini e della famiglia Regeni, con un intervento conclusivo di Andrea Lavarello dell'Associazione Verità e Giustizia : Il Tigullio dei Diritti . Invitiamo i partecipanti a indossare qualcosa di giallo. Non ci saranno bandiere di associazioni e partiti ma solo striscioni con la scritta “Verità per Giulio Regeni».