Il “patto dell’ascensore” c’è e va avanti. Era nato durante una mattinata alla Camera, dove la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein, prima di imbarcarsi per il Belgio, avrebbe incrociato il leader di Azione Carlo Calenda nella cabina di un ascensore, appunto. Qui lo avrebbe convinto a unirsi a un vertice di tutta l’opposizione, tranne Italia Viva, sul salario minimo.
Colloqui tra tutte le forze del centrosinistra, comprese Azione e Italia Viva, sono andati avanti per giorni, oggi la nota congiunta: «La necessità di un intervento a garanzia dell'adeguatezza delle retribuzioni dei lavoratori, in particolare di quelli in condizione di povertà anche per colpa dell'inflazione, è un elemento qualificante dei nostri programmi elettorali. Per questo abbiamo lavorato a una proposta unica che depositeremo alla Camera nei prossimi giorni». Lo scrivono Giuseppe Conte (Movimento 5 stelle), Nicola Fratoianni (Sinistra italiana), Matteo Richetti (Azione), Elly Schlein (Partito democratico), Angelo Bonelli (Europa Verde) e Riccardo Magi (+Europa). Grande assente Matteo Renzi, che si sfila, quasi in una riproposizione stanca della profetica questione posta con grande preveggenza politica da Moretti: mi si nota di più, eccetera.
«Matteo Renzi non firmerà la proposta sul lavoro insieme a Fratoianni Conte e Schlein come non firmerà proposte su giustizia o fisco con Meloni e Salvini. Il fatto di essere all'opposizione del governo Meloni non significa essere in una coalizione alternativa». Specifica in una nota Iv. «Nel merito sul salario minimo Italia Viva aveva presentato alle elezioni un testo diverso da quello che è stato proposto dal CampoLargo e dunque in coerenza con il mandato elettorale Italia Viva proporrà degli emendamenti al testo, votando a favore dei punti su cui è d'accordo. Italia Viva si comporterà allo stesso modo sui prossimi disegni di legge su giustizia, su infrastrutture, su sanità. Votiamo le leggi che ci convincono ma restiamo all'opposizione di Meloni e distanti dalle posizioni sul lavoro di Fratoianni, Conte e Schlein».
Dalla maggioranza la capogruppo dei senatori di Forza Italia, Licia Ronzulli osserva lo strappo e gongola: «Altro che Terzo Polo e baricentro di una fantomatica futura forza dei moderati. Al massimo - Renzi e Calenda n.d.r- sono fratelli coltelli. Con buona pace dell'unità delle opposizioni su un tema che fosse uno».
Su Twitter il leader di Azione Carlo Calenda, si lascia a quella che appare come una replica al leader di Iv: «A chi cita il 'campo largo' in relazione al salario minimo ricordo che l’unico campo largo che ha mai visto la luce è stato quello di Pd, M5S, Italia Viva, LeU a sostegno del Governo Conte 2, da cui Azione si è tenuta alla larga. E così continueremo. Ricordo anche a chi si rifà spesso alla leadership europea di Macron, che il Presidente della Repubblica francese ha alzato il salario minimo a 11,52 euro due mesi fa per combattere l’effetto dell’inflazione sui salari bassi».
Cosa dice la proposta di legge:
Il testo che sarà depositato nei prossimi giorni e porta la prima firma del presidente del M5s Giuseppe Conte.
I contenuti della proposta si snodano su sette punti che prevedono una soglia minima inderogabile di 9 euro l’ora:
1) Al lavoratore di ogni settore economico sia riconosciuto un trattamento economico complessivo non inferiore a quello previsto dai contratti collettivi stipulati dalle organizzazioni datoriali e sindacali comparativamente più rappresentative, salvo restando i trattamenti di miglior favore.
2) A ulteriore garanzia del riconoscimento di una giusta retribuzione, venga comunque introdotta una soglia minima inderogabile di 9 euro all'ora, per tutelare in modo particolare i settori più fragili e poveri del mondo del lavoro, nei quali è più debole il potere contrattuale delle organizzazioni sindacali.
3) La giusta retribuzione così definita non riguardi solo i lavoratori subordinati, ma anche i rapporti di lavoro che presentino analoghe necessità di tutela nell'ambito della parasubordinazione e del lavoro autonomo.
4) Conformemente anche a quanto previsto nella direttiva sul Salario minimo, sia istituita una Commissione composta da rappresentanti istituzionali e delle parti sociali comparativamente più rappresentative che avrà come compito principale quello di aggiornare periodicamente il trattamento economico minimo orario.
5) Sia disciplinata e quindi garantita l'effettività del diritto dei lavoratori a percepire un trattamento economico dignitoso
6) Sia riconosciuta per legge l'ultrattività dei contratti di lavoro scaduti o disdettati.
7) Sia riconosciuto un periodo di tempo per adeguare i contratti alla nuova disciplina, e un beneficio economico a sostegno dei datori di lavoro per i quali questo adeguamento risulti più oneroso.