Accade oggi

Dopo mesi di rimpalli, la Lega dice che il suo accordo con il partito di Putin non è più valido

di Simone Alliva   3 aprile 2024

  • linkedintwitterfacebook

Il terremoto a Taiwan, Israele si "scusa" per l'attacco in cui sono orti sette operatori di una ong, la telefonata distensiva Biden-Xi Jinping, la mozione di sfiducia per Salvini e Santanchè. I fatti del giorno da conoscere

Taiwan sconvolta dal più forte terremoto degli ultimi 25 anni
Taiwan è stata colpita dal terremoto più forte degli ultimi 25 anni: una scossa di magnitudo 7,4 ha colpito la costa orientale dell'isola, facendo crollare edifici, uccidendo almeno quattro persone e scatenando l'allerta tsunami in tutta la regione. Secondo la National Fire Agency (NFA), le potenti scosse che hanno scosso Taiwan hanno danneggiato 97 edifici in tutta l'isola. Circa la metà degli edifici danneggiati si trovano nella contea di Hualien, vicino all'epicentro del terremoto. Quattro edifici nella contea sono parzialmente crollati, ha detto il magistrato di Hualien Hsu Chen-wei in una conferenza stampa, come riporta la Cnn. I residenti di tre edifici sono stati evacuati in sicurezza, mentre le operazioni di ricerca e salvataggio continuano presso l'edificio Uranus di nove piani, che pende a destra dopo il crollo del piano terra, ha detto Hsu.

 

Il presidente di Israele si scusa con il fondatore Wck per l'attacco a Gaza
Sette operatori umanitari tragicamente uccisi a Gaza. È il bilancio di un attacco israeliano compiuto da un drone su tre veicoli del World Center Kitchen a Deir el-Balah, nel centro della Striscia, che ha provocato un'ondata di sdegno internazionale. I sette - 3 britannici, un polacco, un'australiana, uno statunitense e l'autista palestinese - erano a bordo di tre veicoli della ong con insegne sul tetto riconoscibili e lungo un percorso concordato con l'Idf. La loro uccisione è stata condannata da tutto il mondo, Occidente in primis, con la richiesta pressante e ineludibile di un'indagine trasparente e immediata da parte di Israele, chiamato a rendere conto di un'azione che non ha giustificazioni. La Casa Bianca, assieme a molti esponenti europei, si è detta "indignata", mentre Joe Biden ha chiamato direttamente il capo della Wck, lo chef spagnolo José Andres, per esprimere condoglianze per la morte dei suoi collaboratori e annunciare che renderà chiaro a Israele che gli operatori umanitari vanno protetti. Sia l'esercito israeliano - che si è addossato la responsabilità dell'attacco - sia il premier Benyamin Netanyahu hanno chiesto scusa e concordato l'avvio di un'inchiesta "ad alto livello" militare per appurare come l'attacco al Wck sia potuto avvenire, promettendo di rendere pubblici i risultati. «È stato un tragico incidente - ha detto Netanyahu - in cui le nostre forze hanno colpito senza intenzione gente innocente nella Striscia. Siamo in contatto con i governi coinvolti e faremo di tutto per assicurare che questo non accada più». A centrare le tre auto - secondo una ricostruzione fornita da Haaretz - sono stati tre razzi sparati in rapida successione da un drone Hermes 450 nella presunzione che del gruppo dei 7 operatori facessero parte uno o più "terroristi armati". La decisione di sparare sarebbe stata presa da un'unità israeliana a guardia del percorso. 

 

Premierato: primo sì all'elezione diretta
Primo via libera all'elezione diretta del premier. Nella commissione Affari costituzionali del Senato è stata approvata la modifica all'articolo 92 della Costituzione, inserendo il principio dell'elezione diretta del capo del governo. Viene anche fissato il limite dei mandati, il premio di maggioranza, e il diritto di nomina e di revoca da parte del presidente del Consiglio dei ministri, con il presidente della Repubblica che diventa esecutore di queste decisioni conferendo e togliendo gli incarichi. Un passaggio, dopo il voto di qualche settimana fa all'articolo 2 contenente lo stop al semestre bianco, che segna una svolta per l'iter ma che non lascia fuori interrogativi.

Così, dopo la discussione della scorsa settimana, si torna sulla questione della legge elettorale: «Ho detto e ripeto che la legge elettorale si farà dopo una prima approvazione. Perché diversamente il testo, oggi in discussione, sarebbe stato ingabbiato con paletti insormontabili», questo il monito e la ratio ribadita da Maria Elisabetta Alberti Casellati, ministro per le Riforme istituzionali e la semplificazione normativa, nell'affrontare il tema post riforma. A tutto questo però sono seguite parole del presidente di commissione. Per il senatore di FdI Alberto Balboni, infatti, anche se il testo ancora non c'è, per il sistema elettorale le opzioni sono due per garantire governabilità e rappresentanza dopo l'approvazione del premierato: Soglia minima e ballottaggio. Come garantire quindi il 51% di rappresentanza in Parlamento se una lista arriva al 30? «Con un sistema che si chiama ballottaggio», ha affermato. Le alternative sono «o un Parlamento proporzionale, ma sarebbe una contraddizione. Oppure stabilire una soglia minima, del 42 o 43%, che sceglierà il Parlamento», sotto la quale resta solo il ballottaggio.

Un'ipotesi, quella del «doppio turno che - ha aperto il leader del M5s Giuseppe Conte - sarebbe un temperamento alle storture, agli squilibri di questa riforma». In questo contesto, proprio sulla governabilità, è tornata anche la Lega, ponendo quesiti agli alleati. Il vicepresidente della commissione, Paolo Tosato, a margine dei lavori, ha infatti chiesto certezza sul dare garanzia al premier eletto di una maggioranza parlamentare. «Deve uscire una legge perfetta», ha detto Tosato, poiché altrimenti si rischiano di allungare i tempi. Per il leghista, o si dimostra che «così funziona» o altrimenti «non c'è nulla di male se prima dell'approvazione definitiva miglioriamo il testo», senza allungare i tempi.

Quindi un velato monito a fare bene. Intanto come preannunciato da Casellati, il testo, rimarrà in Commissione fino a fine aprile, poi sarà pronto per l'Aula. Ma per le opposizioni è un no netto, e sono pronte a dare battaglia: «Il premierato è una riforma pasticciata e strabica», ha detto in commissione Alessandra Maiorino, vice presidente del gruppo M5S. Stessa idea ribadita dal capodelegazione del Pd a Bruxelles Brando Benifei: «Collaborare su una riforma che di fatto smantella le garanzie fondamentali delle nostre istituzioni è impossibile», ha affondato il dem. E in Commissione, sull'approvazione dell'emendamento del governo che ha precluso l'esame di oltre 700 proposte di modifica dell'opposizione, è il senatore di Avs Peppe De Cristofaro a sottolineare come - dunque - a questo punto «nei fatti è smentito quanto era stato sottolineato dalla maggioranza e dalla ministra sull'ostruzionismo dell'opposizione».

Intanto però, con le Europee alla porte, è Fratelli d'Italia che accelera. E domani darà il via alla presentazione in senato del Coordinamento dei comitati cittadini per il Referendum. Di tempo per i quesiti ce n'è, ma intanto il partito della presidente Giorgia Meloni si porta avanti con il lavoro: «Il referendum è un esercizio di democrazia e quindi ci apprestiamo a questo esercizio», ha detto Balboni che domani sarà alla conferenza assieme al collega senatore di FdI Andrea De Priamo

 

Telefonata Biden-Xi, ma su Russia e Taiwan resta il gelo
Prove di dialogo fra Washington e Pechino nel pieno di tempeste globali che sembrano ingovernabili anche dalle due superpotenze. Joe Biden e il presidente cinese Xi Jinping si sono intrattenuti per oltre un'ora e mezzo al telefono per fare un check sull'evoluzione dei loro rapporti dopo l'incontro del novembre 2023 in California. I due leader hanno parlato a tutto campo, dall'intelligenza artificiale al clima passando per la lotta al fentanyl, i cyberattacchi e il Medio Oriente.

Un dialogo "franco" e "costruttivo", come lo ha descritto la Casa Bianca, dal quale sono emersi ancora una volta i nodi di Taiwan e Ucraina e le distanze sul fronte economico. Pur notando che la Cina in quanto Paese sovrano può decidere i suoi rapporti con Mosca, Biden ha sollevato con Xi le preoccupazioni americane sul "sostegno" di Pechino "alla Russia nel ricostruire la sua industria di difesa", in particolare per l'impatto che "potrebbe avere sulla sicurezza europea nel lungo termine". La guerra di Putin contro Kiev sarà probabilmente uno dei temi che il segretario di Stato Antony Blinken affronterà nel suo viaggio in Cina nelle prossime settimane. Una trasferta durante la quale potrebbe tornare a premere sul Pechino affinché faccia leva sull'Iran per allentare le tensioni nel Mar Rosso dove gli attacchi degli Houthi «stanno esacerbando le tensioni, l'instabilità e i flussi commerciali», ha riferito un funzionario della Casa Bianca.

In agenda per Biden e Xi anche un altro tema caldo: Taiwan. A un mese dall'insediamento nell'isola del nuovo presidente filo-occidentale Lai Ching-te, il presidente americano ha ricordato a Xi il rispetto degli Stati Uniti per la politica dell'Unica Cina e messo in evidenza l'importanza di mantenere la "pace e la stabilità" nello stretto di Taiwan, oltre che rispettare "la legge e la libertà di navigazione nel Mar della Cina". Il presidente cinese ha risposto secco: la questione di Taiwan "è la prima linea rossa insormontabile nelle relazioni sino-americane" e Pechino non intende "lasciare che le attività separatiste, la connivenza esterna e il sostegno alle forze dell'indipendenza di Taipei restino incontrollati".

 

La Lega si difende: «L'accordo con Russia unita non vale più». E oggi mozione di sfiducia a Salvini e Santanchè
L'immagine che ne dovrebbe uscire è quella di una maggioranza più che compatta. Perché lo scoglio delle due mozioni di sfiducia presentate dalle opposizioni contro la ministra del Turismo e il vicepremier della Lega dovrebbe essere superato senza scossoni. Il partito di via Bellerio, per tentare di sminare il terreno, fa sapere che gli accordi con Russia unita "non hanno più valore" dopo lo scoppio della guerra in Ucraina. In più la linea "è confermata dai voti in Parlamento", dicono i leghisti ricalcando le parole usate anche da Giorgia Meloni per frenare le ricostruzioni di una distanza tra gli alleati di centrodestra sul dossier.

«Dispiace - sottolinea la nota della Lega - che l'Aula debba perdere tempo per polemiche inutili e strumentali». Ma le rassicurazioni che l'invasione dell'Ucraina abbia cambiato "i rapporti e i giudizi" nei confronti di Mosca, che pure è stato "importante interlocutore di tutti i governi italiani", non basta a fare desistere le opposizioni.

«Ci faccia vedere qualcosa, una mail che dica che quell'accordo con il partito di Putin non è più in vigore e ritiriamo la sfiducia», aveva detto prima di Pasqua Carlo Calenda. Ma la risposta leghista per Azione "contiene una nuova menzogna" perché quell'accordo siglato dalla Lega con Russia unita a marzo del 2017 "contiene una clausola automatica di rinnovo". Avanti quindi con la mozione, perché "le ambiguità di Salvini sulla Russia sono tutt'altro che chiarite".

Resta insomma una grana per il vicepremier, alle prese anche con i malumori interni: una ventina di ex parlamentari e amministratori locali perlopiù lombardi - tra cui Paolo Grimoldi e Cristian Invernizzi - hanno messo nero su bianco in una lettera al leader le perplessità per le scelte che hanno portato a "isolare" la Lega, ad allontanarla dalle forze autonomiste e federaliste" per fare accordi "con chi non ha la nostra naturale repulsione nei confronti di fasci e svastiche".

Ma anche per criticare la scelta di candidare alle europee «personaggi con forte marcatura nazionalista, totalmente estranei al nostro movimento» come il generale Roberto Vannacci. Con cui, ribadisce nel frattempo Salvini, si sta effettivamente "ragionando". Non è chiaro se il vicepremier si presenterà in Aula al momento del voto, anche se nel pomeriggio è chiamato a rispondere al question time. L'esame della sfiducia potrebbe peraltro slittare alla tarda serata di oggi o a giovedì perché ci sono parecchi altri punti all'ordine del giorno prima delle mozioni. Non ci dovrebbe essere invece Santanchè quando in apertura dei lavori la mattina si svolgerà la discussione generale sulla mozione contro di lei. In Senato l'estate scorsa aveva presentato la sua difesa per le vicende giudiziarie legate alla società Visibilia.