Le parole del ministro per la Protezione civile dopo la proclamazione del lutto nazionale di 5 giorni per la morte di Papa Francesco. Sospese le partite di calcio di sabato, nel giorno dei funerali del pontefice

Uno degli effetti della proclamazione del lutto nazionale di cinque giorni per la morte di Papa Francesco è la possibilità di ridurre o sospendere le manifestazioni pubbliche. In quest’arco temporale, che terminerà sabato 26 aprile quando si terranno le esequie del Pontefice sul sagrato della basilica di San Pietro, cadrà anche l’ottantesimo anniversario della Liberazione. E a chi gli domandava se saranno autorizzate le cerimonie del 25 aprile, il ministro per la Protezione civile Nello Musumeci ha specificato che sì, “sono consentite”, ma tenendo “conto del contesto e quindi con la sobrietà che la circostanza impone a ciascuno”. Al momento resta confermata la tradizionale cerimonia all’Altare della patria con il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e i ministri del governo, così come confermata sembrerebbe essere la visita del capo dello Stato venerdì a Genova, città medaglia d’oro al valore militare. Ma al di là delle cerimonie istituzionali, ci saranno le decine di cortei che attraverseranno le vie delle principali città della penisola in un anniversario che, da quando Meloni è al governo, genera tensioni per la difficoltà della premier e di esponenti dell’esecutivo di pronunciare parole chiare sulla Resistenza e sull’antifascismo.

 

Tra le altre conseguenze della proclamazione del lutto nazionale c'è il rinvio delle partite di calcio che si sarebbero dovute tenere sabato 26 aprile, nel giorno del funerale di Papa Francesco. Il Consiglio dei ministri ha anche approvato un primo stanziamento di 5 milioni per far fronte alle misure straordinarie per le esequie del pontefice, anche se "non è stata ancora quantificata la risorsa necessaria", ha sottolineato Musumeci. Il capo dipartimento della Protezione civile, Fabio Ciciliano, è stato nominato commissario straordinario e dovrà "occuparsi di mobilità, di assistenza e di accoglienza in questi giorni fino all'elezione del nuovo pontefice. Per quanto riguarda le misure di ordine pubblico - ha aggiunto il ministro - rimangono in capo al prefetto di Roma che comunque si raccorderà con il capo dipartimento, il quale opererà anche in regime di deroga".

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