Politica
22 agosto, 2025In un post sui social, il candidato favorito del centrosinistra rompe il silenzio: "Non voglio essere ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto". Ma Emiliano ribadisce comunque la sua intenzione di candidarsi in Consiglio regionale
Non è ancora una discesa in campo ufficiale, ma sicuramente una dichiarazione d’intenti. L’ex sindaco di Bari e oggi europarlamentare del Pd, Antonio Decaro, cioè colui che dovrebbe correre per il centrosinistra alle prossime elezioni regionali in Puglia, rompe il silenzio alla sua candidatura alla presidenza della Regione. In un post sui social dice di essere "pronto a candidarmi" ma, precisa, voglio essere "un presidente libero" e non "ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto”. Il rifermento è al veto posto sulle candidature a consiglieri regionali del governatore uscente Michele Emiliano e dell'ex governatore Nichi Vendola.
Il post di Decaro
“Credo di avere l’esperienza necessaria e un grande amore per questa terra e la sua gente. Ma non basta — scrive Decaro —. Ho detto da subito che per candidarmi devo sapere di poter guidare la Regione davvero, con piena libertà, guardando avanti e non indietro. Con il coraggio e la responsabilità di scrivere una pagina nuova. A Michele Emiliano e a Nichi Vendola mi legano stima e affetto sinceri, oltre che una storia comune di cui sono orgoglioso e che non rinnego. Ma — ha aggiunto, affrontando il nodo principale che lo separa ancora dalla candidatura ufficiale — io voglio essere un presidente libero, capace di assumermi fino in fondo la responsabilità delle scelte. Non voglio essere ostaggio delle decisioni di chi mi ha preceduto. La Puglia non ha bisogno di un presidente a metà. Non è una questione personale. È una questione politica, nel segno del rinnovamento”.
Le parole di Emiliano
In un’intervista rilasciata proprio oggi — 22 agosto — a Repubblica, il governatore uscente Emiliano però ribadisce la sua intenzione di candidarsi in Consiglio regionale: “È un mio diritto costituzionale correre per il Consiglio e non può esistere un diritto di veto sulle candidature, salvo che non si tratti di nomi impresentabili e non è questo il caso. Sarebbe un’esclusione immotivata”. Alla domanda sul rischio che una sua candidatura potrebbe mettere a rischio quella di Decaro, Emiliano risponde: “Non ho mai smesso di avere fiducia in lui. Ho investito su di lui per vent’anni, l’ho nominato assessore nel 2004, poi nel 2008 l’ho voluto in consiglio regionale, l’ho sostenuto elettoralmente e, su mia richiesta, è diventato capogruppo del Pd. Poi si è candidato in Parlamento e io ho insistito moltissimo perché si candidasse a sindaco di Bari”. Potrebbe essere un parricidio? "Io non sono il padre, Antonio ha un bellissimo papà - risopnde Emiliano -. Ma io sono sicuramente la persona che lo ha scoperto. E ho detto subito che non avrei fatto il terzo mandato, mentre lui sarebbe stato il candidato perfetto".
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