L'avvocato, con un lungo passato nel Movimento sociale italiano e in Alleanza nazionale, fino ad approdare in Italia dei valori, spiega alla stampa perché nelle azioni dell'esecutivo potrebbero esserci "possibili condotte sia di favoreggiamento sia di peculato"

"Liberare il generale Almasri è una scelta peggiore di quella di Donald Trump. Il presidente americano ha incatenato i migranti, noi abbiamo scarcerato un boia". Luigi Li Gotti è l'autore della denuncia indirizzata a Giorgia Meloni, Carlo Nordio, Matteo Piantedosi e Alfredo Mantovano. Il caso è quello del cittadino libico accompagnato a Tripoli, nonostante su di lui pendesse un mandato d'arresto della Corte penale internazionale per reati gravissimi. In un'intervista a La Stampa, l'avvocato spiega le ragioni della sua iniziativa: "Come cittadino mi sono sentito ingannato. L'Italia ha liberato un boia. E sono state dette innumerevoli bugie". Li Gotti, con un lungo passato politico nel Movimento sociale italiano e in Alleanza nazionale, fino ad approdare in Italia dei valori, è stato accusato da Meloni. La presidente del Consiglio ha fatto intendere che l'azione legale fosse mossa da intenti politici, sottolineando una presunta vicinanza tra Li Gotti e Romano Prodi. "Sono stato sottosegretario alla Giustizia dal 2006 al 2008 con il governo Prodi", sostiene, ma non rinnega il passato con l'Msi: "Noi eravamo della corrente di sinistra, ci rifacevamo a un parlamentare dell'Msi che era Luigi Filosa".

 

Perché Li Gotti ha denunciato?

 

Tornando al caso della liberazione di Almasri, Li Gotti domanda: "Perché prima che la magistratura intervenisse" con la scarcerazione "avevano già preparato un aereo?". Al Corriere della Sera, l'avvocato aggiunge: "Dicono che Almasri è stato espulso per motivi di sicurezza, perché scarcerato dalla Corte d'appello. Ma la Corte ha sollecitato il ministro. Ha cercato l'interlocuzione. Lui non ha risposto. È stato inerte. Ma era già tutto organizzato. E la prova è che nel frattempo un Falcon è stato mandato a Torino. Allora perché il ministro dice che stava consultando il fascicolo?". E integra ai microfoni di Radio 24: "Ho fatto una scelta giudiziaria. Da comune cittadino, non posso chiedere dimissioni. Ho visto aspetti di possibile reità e ho fatto una denuncia, doverosa". Meloni, nel video in cui ha annunciato di aver ricevuto "un avviso di garanzia", accusa Li Gotti di aver difeso "mafiosi" nell'esercizio della sua professione forense. "Ho difeso tanti collaboratori di giustizia. Ma anche la famiglia Calabresi, la scorta di Moro e sono stato parte civile al processo di piazza Fontana", rivendica lui. E rilancia su Repubblica: "Io mi sono limitato a raccontare cosa è accaduto in quei giorni, allegando anche articoli di stampa. Credo che ci siano gli estremi per valutare possibili condotte sia di favoreggiamento sia di peculato".