Politica
16 ottobre, 2025Il presidente uscente, a Padova, lancia Alberto Stefani (che, a 31 anni, potrebbe diventare il più giovane governatore d'Italia). Al lancio della campagna elettorale per le prossime elezioni regionali assenti gli alleati di centrodestra
Alla serata di lancio della campagna elettorale del candidato del centrodestra in Veneto, il leghista Alberto Stefani, gli occhi sono tutti su Luca Zaia. Che rompe gli indugi e annuncia, da Padova, la sua discesa in campo: il presidente uscente, dopo mesi di tira e molla e tentativi da parte delle altre forze di centrosinistra di tenerlo fuori dalla competizione veneta, ha annunciato che si candiderà alle prossime elezioni. E lo farà da capolista in tutte le circoscrizioni.
“Posso capire tutto ma non i veti e allora ho detto: se sono un problema, cercherò di diventare un problema reale e quindi, parlando con Alberto, ho solo una soluzione per diventare un problema: mi candido capolista in ogni provincia — ha annunciato, tra gli applausi del Gran Teatro Geox, ammettendone di averne parlato preventivamente con Matteo Salvini, unico tra i leader del centrodestra in platea. Poi il lancio di Stefani, già segretario del Carroccio in Veneto che, a 31 anni, si candida a diventare il più giovane presidente di regione in Italia. E lo sarà “per i prossimi 10 anni”, ha detto Luca Zaia, che gli porterà in dote molti suoi voti.
Dal palco, Stefani garantisce che "saremo in continuità con quanto già fatto da Zaia, avendo sempre quell'orgoglio per i risultati raggiunti e magari migliorarli ancora". E, ringraziando il presidente uscente, ammette che è proprio Zaia "il vero motivo per cui" si è "iscritto alla Lega nel 2009".
Il giorno zero della campagna elettorale veneta è anche l’occasione per rilanciare i vecchi temi identitari della Lega — in platea, le bandiere erano quelle del Leone di San Marco — in giorni di riflessioni e attacchi di un partito, per lo meno nel suo zoccolo duro e all’indomani del tonfo in Toscana, sempre più insofferente verso il protagonismo di Roberto Vannacci. “Bisogna riprendere in mano quelli che sono i nostri valori e i motivi per cui siamo entrati a fare politica. La gente ci riconosce in quello”, dice Attilio Fontana. Presidente di una regione, la Lombardia, su cui si giocherà il prossimo braccio di ferro con Fratelli d'Italia, che la rivendica (e su cui, per ora, Salvini è stato possibilista, nonostante la levata di scudi dei big del Carroccio lombardo, a partire dal segretario regionale Massimiliano Romeo).
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
L'onda lunga - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 10 ottobre, è disponibile in edicola e in app