Politica
22 ottobre, 2025Il ministro dell'Interno alla Camera esprime la "solidarietà" personale e dell'esecutivo per l'attentato subito dal conduttore di Report: "Da lui grande responsabilità ed equilibrio. Innalzato il livello di sicurezza"
Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, parlando alla Camera durante un’informativa urgente, esprime “la piena solidarietà, mia e di tutto il Governo, a Sigfrido Ranucci e alla sua famiglia” per l’attentato subito. “Ribadisco la ferma condanna per l'atto vigliacco e criminale che ha subito e che rappresenta un attacco non solo alla persona, ma alla libertà di stampa e ai valori fondamentali della nostra democrazia”, aggiunge l'inquilino del Viminale.
Ricorda, come infondo ha fatto lo stesso conduttore di Report, che “anche prima dell’atto intimidatorio del 16 ottobre, l'attenzione nei confronti di Ranucci è stata massima: le misure nei suoi confronti sono sempre state tempestivamente adeguate alle segnalazioni e alle risultanze informative via via emerse”. Negli ultimi giorni è stato “dato mandato di rafforzare al massimo ogni misura a protezione del giornalista. Pertanto — sottolinea è stato innalzato il livello di sicurezza rimodulando il dispositivo tutorio dal 4° al 3° livello, rappresentato da 'tutela su auto specializzata'. Oltre a tale misura, la questura di Roma ha ampliato i target sensibili, ossia le aree abitualmente frequentate dal giornalista, presso le quali è stato attivato un dispositivo di vigilanza generica radiocollegata”.
“Chi utilizza questo grave atto intimidatorio per adombrare una qualche responsabilità del governo — aggiunge anche Piantedosi — offende la verità e le istituzioni, con scarso senso dello Stato”. Il ministro riconosce anche il "comportamento di grande responsabilità" e le "dichiarazioni estremamente equilibrate, lontane da ogni ricostruzione dietrologica", del giornalista.
Poi, snocciola i dati sulle minacce e le violenze nei confronti dei cronisti nei cinque anni appena passati: “Il quinquennio 2020-2024 ha registrato 718 episodi (intimidazioni nei confronti di giornalisti, ndr) con una media di circa 143 eventi all'anno. Il picco si è avuto nel 2021, con 232 eventi e il dato più basso nel 2023 con 98 episodi. Il maggior numero di episodi, quindi, si è verificato quando non era in carica questo Governo, mentre nell'attuale legislatura si è registrato un calo”.
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