Politica
4 ottobre, 2025"Questa è la fine del nostro viaggio, ma non è la fine della nostra mobilitazione"
L'ultimo giorno di viaggio siamo stati catturati dalla marina israeliana in acque internazionali: intercettati, sequestrati insieme alle nostre barche e portati con le stesse imbarcazioni al porto di Ashdod. Da lì è iniziata una lunga procedura, chi rimpatriato, chi invece destinato a un possibile processo, in base alle scelte fatte. Noi parlamentari italiani siamo stati prelevati senza molte spiegazioni e, dopo una notte trascorsa in caserma, accompagnati verso l’aeroporto per il rimpatrio.
All’arrivo in Italia ci ha accolti un calore immenso: persone, piazze, collettivi che non ci hanno mai lasciati soli. La mobilitazione non si è fermata un attimo, dalle prime ore dell’intercettazione fino a oggi. Si sono alzate voci, ci sono stati scioperi, blocchi ai porti e alle stazioni, tutto in solidarietà alla flottiglia. Ma la solidarietà alla flottiglia significa, prima di tutto, solidarietà a Gaza.
Dentro di noi resta la rabbia di essere arrivati così vicini e non aver potuto portare a termine la missione. Rabbia per l’impossibilità di far valere il diritto internazionale di fronte a Israele, rabbia per non aver potuto aprire quel corridoio umanitario permanente che ci eravamo prefissati. Allo stesso tempo, sentiamo di aver conquistato qualcosa: un movimento di sensibilizzazione, di speranza, di mobilitazione che può davvero fare la differenza. Ci auguriamo che da qui possa nascere un cambiamento reale, per il popolo palestinese e per Gaza, verso una pace che sia giusta.
Ora che siamo tornati, con tutta la gratitudine di essere di nuovo a casa, i nostri pensieri restano comunque là: a Gaza, alle persone che resistono, e a chi è ancora detenuto. Abbiamo condiviso con loro le ultime ore prima della separazione, ci hanno prelevati nel cuore della notte e divisi e di loro non abbiamo molte notizie adesso.
Faremo tutto ciò che è nelle nostre possibilità per riportarli a casa al più presto. Questa è la fine del nostro viaggio, ma non è la fine della nostra mobilitazione.
La raccolta e l'editing delle "pagine" del diario è a cura di Lidia Ginestra Giuffrida
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