Politica
18 novembre, 2025È stato pubblicato il "non paper" sulla guerra ibrida, che "continua e colpisce infrastrutture critiche, centri decisionali, servizi essenziali e la tenuta di ogni Paese"
La minaccia ibrida è ormai "un rischio quotidiano", sottolinea Guido Crosetto, che richiede attenzione e strumenti adeguati. Nel "non paper" sulla guerra ibrida diffuso oggi - 18 novembre - il ministro della Difesa descrive uno scenario in cui attacchi cibernetici, campagne di disinformazione e interferenze cognitive incidono progressivamente sulla sicurezza nazionale, interessando infrastrutture critiche, servizi essenziali, industrie e catene di approvvigionamento. Un allarme confermato anche ieri durante il Consiglio supremo di Difesa al Quirinale.
Crosetto avverte che tali pressioni sono esercitate da "attori malevoli, talvolta legati a governi che hanno abbandonato ogni riferimento al diritto internazionale", e che l’Occidente spesso "sceglie di non reagire", rendendo il contesto ancora più vulnerabile. Non si tratta, sottolinea, di minacce spettacolari o immediatamente visibili, ma di azioni costanti che possono tradursi in effetti concreti: blocchi nei trasporti, difficoltà nei servizi sanitari, compromissioni nei sistemi finanziari.
Per evitare di trovarsi impreparati di fronte a un possibile danno grave, Crosetto chiede un cambio di passo normativo e operativo. "Serve un aggiornamento urgente del quadro normativo", afferma, per adeguarlo alle migliori prassi internazionali e consentire alla Difesa di operare con continuità nel dominio cyber. Tra le proposte principali c’è il riconoscimento dello spazio digitale come vero e proprio campo di operazioni e la nascita di un’Arma Cyber, composta da personale civile e militare.
Contro la minaccia ibrida serve un "significativo potenziamento degli organici militari, anche dell'ordine di 10/15 mila unità, dedicati ai settori cyber, spettro elettromagnetico e nuove tecnologie con un ramo operativo molto robusto". A questa struttura si affiancherebbe un Centro nazionale per il contrasto alla guerra ibrida, incaricato di coordinare risposte, condividere informazioni e affrontare in modo sistematico la disinformazione e le operazioni cognitive ostili.
"Non sono opzioni - sottolinea Crosetto - ma condizioni necessarie per proteggere cittadini e istituzioni". La sfida, conclude, non riguarda tanto ciò che è necessario fare, quanto "la velocità con cui dobbiamo passare da una postura contenitiva a una realmente difensiva e proattiva". Per il ministro, il momento per intervenire "è adesso".
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