Si avvicina il Natale e, immancabilmente, tornano le polemiche sul presepe e sui simboli cristiani vietati o ridimensionati da alcune scuole in nome del pluralismo religioso. L’ultima uscita è del vicesegretario della Lega, Roberto Vannacci: “Ci sono luoghi, come alcune piazze o scuole, dove il presepe viene tolto o nascosto. Noi invece lo portiamo sempre con noi”. Nel video pubblicato sui social l’europarlamentare si mostra letteralmente con un presepe riposto nello zaino mimetico.

Al di là del post dell'europarlamentare, l’episodio più recente riguarda l’amministrazione comunale di Genova guidata da Silvia Salis, che ha scelto di non allestire il presepe all’ingresso della sede istituzionale di Palazzo Tursi. Una decisione che, secondo il centrodestra, rappresenta uno “schiaffo alla tradizione”. Per l’ex assessora leghista Paola Bordilli, “il campo largo vuole cancellare il Natale”.

È una polemica ricorrente, quella sulla difesa del presepe e dei simboli cristiani. Lo scorso anno alcuni parlamentari di Fratelli d’Italia e Lega hanno presentato al Senato una proposta di legge per impedire “a taluni dirigenti di istituzioni scolastiche e universitarie di cancellare o rinominare le celebrazioni e le tradizioni legate al Natale e alla Pasqua cristiana”. Nel 2023 un’iniziativa analoga, firmata dalla senatrice di FdI Lavinia Mennuni, puntava a vietare che venissero ostacolate iniziative promosse da genitori, studenti o organi scolastici per mantenere vive le consuete celebrazioni natalizie e pasquali, come presepi, recite e altre manifestazioni. L’obiettivo dichiarato: “ricordarne il profondo significato di umanità e il rapporto che le lega all’identità nazionale italiana”. Per chi si fosse opposto, era previsto “un procedimento disciplinare secondo le norme”.