Politica
15 dicembre, 2025Bisognerà capire, ha spiegato il ministro, se i dirigenti scolastici fossero a conoscenza delle iniziative e "se queste lezioni hanno accusato il governo di essere fascista", "complice di genocidio" e "se è vero o non è vero che sono stati invitati gli studenti a occupare". Negli scorsi giorni ispezioni in Toscana
Ancora ispezioni nelle scuole per Francesca Albanese. Dopo i due istituti in Toscana, ora si aggiungono due casi analoghi in Emilia-Romagna. In queste settimane la relatrice speciale Onu ha partecipato a una serie di webinar sulla situazione nella Striscia.
Oltre ai contenuti dell’intervento di Albanese (“Dichiarazioni che, se comprovate, potrebbero costituire ipotesi di reato”, ha detto il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara) potrebbe essere contestata - ai docenti che si sono mossi individualmente e ai dirigenti scolastici che hanno avvallato le iniziative - anche il mancato rispetto della par condicio negli incontri “politici” emanata dal ministero dell’Istruzione.
Le ispezioni sono state confermate dallo stesso ministro. Nelle scuole emiliane, ha spiegato Valditara da Milano, "si vuole accertare se è vero, tra l'altro - ha detto Valditara a Milano - che il dirigente scolastico non era stato informato, che i genitori non erano stati in alcun modo coinvolti. Dato che i dirigenti scolastici hanno dichiarato ai giornali che è stato fatto tutto all'oscuro loro, vogliamo capire come si sono svolti i fatti”.
"Poi voglio anche sottolineare che la scuola democratica e costituzionale deve prevedere il pluralismo e non l'indottrinamento", ha proseguito il ministro, spiegando che "quindi anche qui bisognerà accertare il contenuto di questi corsi, bisognerà capire se queste lezioni hanno, come qualche giornale ha scritto, accusato il governo di essere fascista, complice di genocidio, se è vero o non è vero che sono stati invitati gli studenti a occupare le scuole. Tutto questo andrà chiarito con grande serenità, ma anche con grande determinazione e fermezza”. "Perché, ripeto, a scuola - ha aggiunto - si va per imparare, per crescere, acquisendo lo spirito critico, acquisendo la capacità di saper leggere i fatti senza condizionamenti, senza indottrinamento e senza propaganda”.
Le conseguenze delle ispezioni "le decideranno gli uffici scolastici regionali. Non sono di mia conseguenza. Ovviamente ci sono delle norme regionali molte chiare. Spetterà poi agli ispettori fare una relazione e agli uffici scolastici regionali - ha concluso il ministro- eventualmente avviare dei procedimenti”.
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