Politica
17 dicembre, 2025Nei documenti presentati per le comunicazioni di Meloni in vista del Consiglio europeo, le opposizioni si muovono in ordine sparso. Tra le altre cose, i pentastellati chiedono "pro futuro" di non escludere "a priori" il ritorno all'approvvigionamento di gas russo
Il campo largo, ma in ordine sparso. Non solo per quantità di risoluzioni depositate alla Camera per le comunicazioni di Giorgia Meloni in vista del Consiglio europeo, ma soprattutto per i contenuti. A tratti opposti. Per esempio, quella presentata dal Movimento 5 stelle chiede, tra le altre cose, lo stop all’invio di nuovi armi in Ucraina ("Non procedere con la fornitura del dodicesimo pacchetto di aiuti militari alle autorità governative ucraine"). Non una novità, ma comunque una posizione che stride rispetto al documento del Partito democratico che chiede di “garantire pieno sostegno e solidarietà al popolo e alle istituzioni ucraine, mediante tutte le forme di assistenza necessarie”, anche quelle militari.
C’è poi la questione spinosa che sarà al vaglio del vertice dei capi di Stato e di governo europei, cioè quella dell’utilizzo - o meno - degli asset russi congelati. E anche su questo punto, M5s e Pd sono agli antipodi.
“Alla luce della manifesta insostenibilità della misura in relazione al rispetto del diritto internazionale e del diritto dell'Unione europea", il gruppo pentastellato chiede che il governi s’impegni “a non supportare, in sede di Consiglio europeo e nei consessi internazionali competenti, l'ipotesi della confisca definitiva e dell'utilizzo degli asset sovrani della federazione Russa nonché dei beni di soggetti terzi congelati detenuti in Europa”.
La risoluzione dem, tra le “forme di assistenza necessarie” cita esplicitamente anche “l’utilizzo legalmente fondato dei beni russi congelati”. “È necessario - continua - che l'Italia cooperi con gli altri partners europei, per finalizzare in tempi brevi una proposta operativa legalmente fondata e finanziariamente sostenibile per l'utilizzo dei beni russi congelati in Europa”.
Di fronte a queste differenze (il M5s, per quanto riguarda il "transito e l'approvvigionamento del gas", chiede tra le altre cose di non escludere "a priori e pro futuro una possibile collaborazione con la Russia"), come si muoverà il Pd? L’orientamento emerso nel corso dell’assemblea dei gruppi parlamentari dem alla Camera e Senato sembrerebbe puntare verso il voto della propria risoluzione e l’astensione sui documenti presentate dalle altre opposizioni.
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