Politica
19 dicembre, 2025Articoli correlati
La modifica presentata dal governo prevede l'individuazione di "attività, aree e progetti infrastrutturali per la realizzazione, l'ampliamento, la conversione, la gestione, lo sviluppo delle capacità industriali della difesa”. Protestano Avs e M5s
La commissione Bilancio del Senato ha dato il suo ok all'emendamento del governo alla manovra per “rafforzare e capacità industriali della Difesa riferite alla produzione e al commercio di armi, di materiale bellico e sistemi d’arma”. La proposta ne ha recepite tre proposte, identiche, di Fratelli d’Italia, Forza Italia e Lega.
La necessità, si legge nel testo, è quella di “tutelare gli interessi essenziali della sicurezza dello Stato” e “rafforzare le capacità industriali della Difesa”. E la proposta prevede che i ministeri della Difesa e Infrastrutture dovranno individuare “le attività, le aree e le relative opere, nonché i progetti infrastrutturali, finalizzati alla realizzazione, ampliamento, conversione, gestione e sviluppo delle capacità industriali della difesa, qualificati come di interesse strategico per la Difesa nazionale”.
Per Angelo Bonelli di Avs è un “blitz del governo che punta a trasformare le fabbriche italiane in luoghi di produzione di armi”. “Siamo di fronte - ha aggiunto - alla trasformazione dell’economia italiana in un’economia di guerra che paga a Trump il prezzo di una scelta irresponsabile: destinare il 5% del Pil alla spesa militare, circa 100 miliardi di euro l’anno, mentre si continuano a tagliare risorse a pensioni, scuola, sanità e trasporto pubblico. La risposta del governo Meloni alla crisi industriale italiana, a partire da quella drammatica del settore dell’auto, non è l’innovazione, la riconversione ecologica e il lavoro di qualità, ma la conversione delle fabbriche in luoghi di produzione di armi”.
Protestano anche i parlamentari del Movimento 5 stelle delle commissioni Bilancio e Finanze: “Siamo arrivati a una deriva che va urgentemente fermata. Ora spunta fuori una riscrittura governativa per la conversione di opere, attività e infrastrutture in direzione della produzione e commercio di armi. È la conferma - hanno sottolineato i parlamentari pentastellati - del cuore della manovra, ovvero la micidiale austerità finalizzata solo all’aumento delle spese militari. Tutto questo mentre si tagliano le pensioni, si allungano surrettiziamente i tempi di ritiro dal lavoro, si calpestano gli investimenti previdenziali dei giovani, si inserisce una tassa occulta sulle fatture emesse dalle imprese, si penalizzano i professionisti che lavorano per la Pa, si offre alle imprese solo una toppa all’enorme falla aperta dal governo sugli incentivi a fine 2025”.
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