Politica
5 dicembre, 2025La Camera ha approvato il ddl presentato dal ministro Valditara: in Italia, a differenza di altri Paesi europei, l’educazione sessuale non è obbligatoria per legge e con questo ddl resterà così
La Camera ha approvato il disegno di legge presentato dal ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara sull’educazione sessuo-affettiva nelle scuole. Ora passerà al Senato, probabilmente senza grandi cambiamenti da parte del centrodestra, tra le proteste delle opposizioni che lo considerano ideologico e ipocrita.
In Italia, a differenza di altri Paesi europei, l’educazione sessuale non è obbligatoria per legge e con questo ddl resterà così. Può essere prevista, solo a partire dalle scuole medie. Ma si dovrà chiedere il consenso in forma scritta ai genitori degli studenti (se minorenni) o agli studenti (se maggiorenni) prima dell’inizio delle attività di educazione sessuale, anche se extracurriculari.
Nella richiesta di consenso preventivo, la scuola dovrà indicare i contenuti e l’eventuale presenza di esperti esterni o di associazioni coinvolte. Ed è questo il punto che preoccupa di più il centrodestra, che vuole evitare che si lasci spazio – come ha spiegato il ministro Valditara – a teorie sulla fluidità di genere. Un timore preventivo, però. Le opposizioni ritengono invece che l’educazione sessuale sia un diritto e serva per contrastare la violenza di genere.
In generale però, la politica si è mossa davvero lentamente: la prima legge che introduce il tema della parità dei sessi e della lotta alla violenza di genere nelle scuole è del 2015 (Buona Scuola, governo Renzi).
Era un invito a occuparsi del tema, da parte di tutti i docenti, fin dalla scuola dell’infanzia. Nel 2024 il governo Meloni aveva aggiornato gli obiettivi di una materia che invece è obbligatoria nelle scuole, l’educazione civica, aggiungendo “l’educazione alle relazioni e al rispetto”. Però appunto, tutti inviti e obiettivi generali: nulla di obbligatorio.
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