Le strutture sanitarie del territorio dovranno garantire il supporto per il suicidio medicalmente assistito, coprendo anche il costo del farmaco

Mentre il Parlamento non riesce a legiferare in materia di fine vita, c'è una Regione - la prima e unica in Italia - che ha approvato un regolamento per il suicidio medicalmente assistito. Si tratta della Toscana. Il Consiglio regionale, con 27 voti favorevoli del centrosinistra e 13 contrari del centrodestra, ha dato il via libera alla legge di iniziativa popolare promossa dall'associazione Luca Coscioni e supportata da oltre 10 mila firme. Da oggi - 11 febbraio - i cittadini che vogliono accedere al suicidio assistito possono fare domanda alle aziende sanitarie del territorio, dove è prevista l'’istituzione di una commissione medica multidisciplinare. Se vengono considerati idonei i requisiti del richiedente, il sistema sanitario regionale deve garantire il supporto, l’assistenza e i mezzi per consentire il suicidio medicalmente assistito, coprendo anche le spese del farmaco utile allo scopo. La verifica dei requisiti è necessaria affinché l'aiuto al suicidio non costituisca reato, ma risponda invece ai parametri dettati dalla Corte costituzionale.