Il premier time in corso alla Camera dei deputati è l'occasione, per l'opposizione, di dibattere con la presidente del Consiglio sui temi più caldi. I partiti di centrosinistra hanno schierato i propri leader: in ordine, per Alleanza verdi sinistra è intervenuto Angelo Bonelli. Poi Matteo Richetti per Azione, Maria Elena Boschi per Italia viva. E, in chiusura della sessione di interrogazioni a risposta immediata, Giuseppe Conte del Movimento 5 stelle ed Elly Schlein del Partito democratico. Il coportavoce dei Verdi ha esortato Meloni a condannare "l'orrore di Benjamin Netanyahu". Bonelli ha condannato il premier israeliano: "A Gaza è morta l'umanità seppellita dalle bombe di Netanyahu. Usa la fame come strumento di annientamento del popolo palestinese. Sono state assassinate 70 mila persone di cui 14 mila bambini. Oggi - ha aggiunto rivolgendosi alla leader di Fratelli d'Italia - è in grado di condannare il suo omologo? Ritirerà l'ambasciatore? Proporrà il riconoscimento dello Stato di Palestina?". Domande che non hanno ricevuto una risposta affermativa da parte di Meloni, che si è limitata a dichiarare: "Non abbiamo condiviso diverse scelte e non condividiamo le recenti proposte del governo israeliano e non abbiamo mancato di dirlo ai nostri interlocutori, consapevoli come siamo che non è stato Israele a iniziare le ostilità e che c'era un disegno alla base dei disumani attacchi di Hamas e la crudeltà rivolta agli ostaggi".
Bonelli: "Meloni non ha il coraggio di condannare la pulizia etnica a Gaza, si vergogni"
"In questi mesi a più riprese ho sentito il primo ministro Netanyahu, sono state conversazioni spesso difficili in cui ho sempre richiamato l'urgenza di trovare una strada per terminare le ostilità e rispettare il diritto internazionale e il diritto internazionale umanitario. Una richiesta che rinnovo anche oggi, a fronte di una situazione umanitaria a Gaza che non ho difficoltà a definire sempre più drammatica e ingiustificabile". La risposta non ha soddisfatto Bonelli che, nella replica, ha accusato la presidente del Consiglio di essere ipocrita: "Sono inorridito, sono indignato dalla sua ipocrisia: non è in grado di condannare quello che sta succedendo, ci sono 18 mila bambini uccisi e lei non è in grado di chiedere sanzioni per chi uccide i bambini, le stesse sanzioni decise per la Russia. Lo sta facendo per un calcolo politico: è più importante non inimicarsi Israele e Washington. Lei è stata profondamente ipocrita: non ha avuto coraggio di condannare uno sterminio una pulizia etnica e se ne deve vergognare di fronte al popolo italiano".
Conte: "Perché si è fatta fregare così in Europa per due volte?
Lo scontro con il presidente dei 5 stelle si è consumato sul riarmo dell'Italia e dell'Europa. "Ha dato priorità alle armi rispetto alle urgenze di cittadini e imprese che continua a disconoscere: perché si è fatta fregare così in Europa per due volte? Lo scorso 6 marzo in Consiglio europeo ha dato il primo fondamentale sì a un piano per spese fino 800 miliardi, di fatto per riarmare la Germania. E grazie a un altro suo sì l'Italia ha un cappio al collo e deve tagliare su tutto tramite le armi". Meloni ha risposto ricordando a Conte alcune decisioni sul tema assunte da lui, quando sedeva a Palazzo Chigi: "Sono molto affascinata da questa sua travolgente passione antimilitarista che nessuno aveva avuto modo di apprezzare quando era presidente del Consiglio, non la ricordo con la stessa linea quando da premier ha sottoscritto in pieno Covid e con un fondo sanitario nazionale con 18 miliardi di meno rispetto a oggi l'aumento delle spese militari". Poi l'ha schernito: "Non è la stessa persona, sarà stato uno dei tanti altri Giuseppi che abbiamo visto in questi anni". Conte non gradito e definito "fanciullesca" la reazione di Meloni. E ha rincarato: "A Berlino stanno preparando una statua per lei che agisce senza un mandato parlamentare, con la Lega che non vuole il piano di riarmo. Infine, il pentastellato ha fatto un appello a tutti i parlamentari ad alzarsi in piedi per "condannare in silenzio lo sterminio" a Gaza. Un invito a cui ha risposto soltanto il centrosinistra. "Rimane seduta, vergogna!", ha detto a quel punto Conte, nell'ultimo attacco a Meloni.
Schlein: "La gente non si riesce a curare. Volete una sanità a misura del portafogli delle persone"
L'ultima interrogante è la segretaria del Partito democratico. "La sanità pubblica è al collasso, le liste d'attesa sono infinte", ha detto Schlein. "La migrazione sanitaria dal Sud al Nord è aumentata". Ancora: "Avete portato la spesa sanitaria ai minimi storici", ha affermato e, sventolando dei grafici all'indirizzo di Meloni, ha criticato la presidente del Consiglio per la propaganda sui numeri: "La spesa sanitaria si calcola sul pil". Poi, prima di ascoltare la risposta del capo del governo, ha domandato: "Perché state smantellando la sanità pubblica?". Meloni ha fornito un'altra visione della realtà sanitaria, accusando Schlein di essere bugiarda: "È sempre complesso confrontarsi con qualcuno che per fare propaganda è costretto a mentire. Il fondo sanitario nazionale è al livello più alto di sempre, quando ci siamo insediati nel 2022 quel fondo era di 126 miliardi, 10 miliardi meno di adesso. E il Pd quando è stato al governo non si è mai sognato di fare aumenti come quello che abbiamo fatto noi in questi due anni". La replica di Schlein ha aggiunto altri elementi allo scontro: "L'avete messo voi un tetto alle assunzioni negli ospedali. La gente non si riesce a curare, si vergogni! Volete una sanità a misura del portafogli delle personebe questa è una vera e propria tassa Meloni: curarsi è diventato un lusso".