Per la segretaria del Pd è "gravissimo" che "l'Italia abbia votato contro" la revisione dell'accordo di cooperazione tra Unione europea e Israele. In Aula Bonelli legge i nomi dei bambini morti nella Striscia: "È pulizia etnica, il governo dica qualcosa"

Schlein: "Israele usa la fame come arma di guerra, servono sanzioni". In corso alla Camera l'esame delle mozioni su Gaza

“Il mondo non può continuare a tollerare i crimini di guerra di Netanyahu. I nostri parlamentari insieme a diverse associazioni sono stati al valico di Rafah" e "hanno visto centinaia di camion di aiuti bloccati con medicine, cibo e acqua. Da marzo non è passato niente: stanno usando la fame come arma di guerra”. Ospite di Radio Anch’io su Rai Radio 1, la segretaria del Pd Elly Schlein torna a criticare ancora una volta il governo israeliano. “La situazione è del tutto inaccettabile – ha proseguito –. Si parla di oltre 50 mila morti, di cui almeno 15 mila bambini. È un orrore e una vergogna, una violazione costante del diritto internazionale umanitario”.

Schlein su Gaza

La segretaria dem si è espressa anche sul “no” italiano (in compagnia della Germania) al voto di ieri – 20 maggio – al Parlamento europeo sulla revisione degli accordi di cooperazione con Israele. “Trovo davvero gravissimo che ieri nell’Unione europea si sia votato per rivedere” l’accordo di associazione tra Bruxelles e Tel Aviv, “che Israele sta chiaramente violando” e che “l’Italia abbia votato contro. Storicamente l'Italia è sempre stata attenta alla questione palestinese e impegnata sul traguardo dei due popoli e due Stati. Anche i palestinesi, come gli israeliani – ha concluso – hanno diritto a vivere in pace e sicurezza in uno Stato. E su questo il nostro governo tace”.

L’escalation decisa da Netanyahu e dai suoi ministri si è trasformata, sul piano interno, in una crescente pressione da parte delle opposizioni nei confronti del governo. E oggi – 21 maggio – alla Camera dei deputati sarà il turno del voto delle mozioni su Gaza. La seduta in Aula è iniziata alle 9 in punto. Sono quattro i documenti presentati sullo stesso tema: uno congiunto di Pd, M5s e Avs; un altro di Iv; un terzo della maggioranza e un quarto di Azione.

La mozione della maggioranza

La mozione di maggioranza chiede di "sostenere, insieme ai partner europei e internazionali, ogni tentativo di soluzione negoziata tra Israele e i rappresentanti palestinesi - anche a partire dal piano predisposto dai Paesi arabi - per la stabilizzazione e la ricostruzione di Gaza e per consolidare in modo permanente la cessazione delle ostilità, anche nell'ottica di rilanciare un processo politico verso una pace giusta e duratura in Medio Oriente, basata sulla soluzione dei due Stati, con Israele e uno Stato di Palestina che vivano fianco a fianco in pace e sicurezza, all'interno di confini mutualmente riconosciuti". Lo stesso documento punta a "lavorare affinché le parti, nel rispetto del diritto internazionale umanitario e della legalità internazionale, giungano all'immediata cessazione dei combattimenti, alla liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, al ripristino delle condizioni che consentano l'assistenza umanitaria alla popolazione civile di Gaza".

Le mozioni delle opposizioni

La mozione unitaria di Pd, M5s e Avs, invece, impegna, tra le altre cose, l'esecutivo a "provvedere all'immediata sospensione dell'importazione degli armamenti dallo Stato di Israele", a "sostenere in sede europea l'adozione di sanzioni nei confronti del Governo israeliano per la sistematica violazione del diritto internazionale e del diritto internazionale umanitario" e a "dare piena attuazione ai mandati di arresto emessi dalla Corte penale internazionale". Lo stesso documento chiede anche di "riconoscere la Palestina quale Stato democratico e sovrano entro i confini del 1967, con Gerusalemme quale capitale condivisa, che conviva in pace, sicurezza e prosperità accanto allo Stato di Israele" e di "intraprendere con urgenza, nelle opportune sedi internazionali ed europee, ogni iniziativa utile volta all'immediata interruzione, nonché alla ferma condanna del Piano 'Carri di Gedeone', atto finale mirato a concludere un progetto di annientamento sistematico di una popolazione martoriata dal conflitto in atto nella Striscia di Gaza”.

Bonelli legge in Aula i nomi dei bambini morti a Gaza

Tra i primi a prendere la parola c’è stato il co-portavoce di Avs, Angelo Bonelli, che in Aula – illustrando la mozione del proprio partito con Pd e M5S – ha letto la lista “lunga, molto lunga” dei bambini che sono morti a causa “dei bombardamenti del criminale Netanyahu a Gaza”. “Chiediamo che Meloni ritiri l'ambasciatore e dica sì alle sanzioni a Israele. Schieratevi dalla parte giusta della Storia e non voltate le spalle a chi viene ucciso, siamo davanti a una pulizia etnica”. Bonelli ha poi sottolineato il “pessimo segnale” dell’assenza in Aula del ministro degli Esteri Antonio Tajani, e ha aggiunto: “Chiediamo giustizia, dignità umana e che il governo dica qualcosa in difesa di questi bambini morti”.

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