Per i giudici contabili il settore di competenza del segretario leghista è quello che sconta “il minor tasso di realizzazione". E sull'Alta velocità c'è ancora molto da fare. Sul Piano in generale, bene gli obiettivi, meno la spesa (ferma al 33 per cento)

Pnrr, la Corte dei conti "boccia" Salvini: la categoria "Trasporti" è quella più in ritardo

La Corte dei conti "boccia" Matteo Salvini. Nella relazione semestrale sull’attuazione del Pnrr, i giudici contabili scrivono nero su bianco che è la categoria dei “Trasporti” a scontare “il minor tasso di realizzazione emerso dagli indicatori di categoria”, circa il 13 per cento. In generale, gli obiettivi corrono comunque più spediti della spesa – questa la sintesi del documento di monitoraggio trasmesso al Parlamento – ma tra i target che sono in ritardo, quattro attengono al settore ferroviario che, per definizione, sono di responsabilità del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti. E, quindi, del vicepremier e segretario della Lega.

Il ritardo nei trasporti

Per i lavori dell’Alta velocità, al Sud e al Nord, il dicastero di Porta Pia imputa le complessità e le difficoltà a “eventi imprevisti e imprevedibili di natura geologica e criticità esogene al piano delle lavorazioni di Rfi, che rischiano di prolungare i tempi di realizzazione delle opere”. Il tutto mentre si prevede un’estate nera per i trasporti, che subiranno forti rallentamenti e forti disagi per via degli interventi su diverse linee ferroviarie della penisola. Programmate proprio quando milioni di italiani saranno in viaggio per le vacanze.

 

Ma tornando alla relazione, la Corte dei conti scrive che gli avanzamenti a rilento riguardano in particolare i collegamenti ad Alta velocità con il Mezzogiorno per passeggeri e le merci per la linea Salerno-Reggio Calabria, la cui percentuale di spesa attivata sul totale della dotazione del Piano di ripresa e resilienza è ferma al 3,54 per cento rispetto al'8 per cento preventivato. Per la tratta Napoli-Bari, invece, l’avanzamento è al 34,76 per cento rispetto al 59 atteso. Va un po’ meglio per altre linee, come la Palermo-Catania e quelle che collegano l’Italia con l’Europa del Nord, dove la spesa è di poco inferiore alle aspettative. Nella sua relazione la Corte dei Conti giustifica il minor tasso di realizzazione con "la maggiore complessità degli interventi". Dall'altro lato, osserva i giudici contabili, “l'amministrazione ha evidenziato la necessità di modifiche, attualmente oggetto di confronto con le istituzioni europee nell'ambito della prossima revisione del Pnrr”. L’Italia, con i milioni del Pnrr, cerca di recuperare il gap con gli altri in Europa: secondo i dati Eurostat, nel nostro Paese solo il 2,3 per cento dei binari è dedicato esclusivamente ai treni veloci, mentre nel 2023 la quota in Spagna era pari al 19,8 per cento e in Francia del 10.

Bene gli obiettivi, meno la spesa

In generale, la relazione semestrale della Corte di conti sulla seconda parte del 2024 fotografa una situazione a doppia velocità. La sintesi è: bene gli obiettivi, meno la spesa. I 67 obiettivi in scadenza risultano tutti conseguiti, raggiungendo un tasso di avanzamento del 54 per cento nel percorso complessivo (+11 punti rispetto ai primi sei mesi del scorso anno). “Significativi” sono anche gli avanzamenti segnati sul fronte delle riforme. Tuttavia, l'avanzamento finanziario “stenta a mantenere il ritmo prefissato. A fine 2024, il livello della spesa ha superato i 63,9 miliardi, circa il 33 per cento delle risorse del Piano e circa il 73% di quelle che erano programmate entro il 2024”.

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