Un nuovo filone d’indagine è stato aperto dalla Corte dei conti del Lazio per eventuali danni erariali correlati all’organizzazione del G7 dei ministri della Cultura che si è svolto in Campania, dal 19 al 21 settembre 2024. È un altro capitolo dell’affaire Sangiuliano-Boccia? L'istruttoria sarebbe stata avviata dopo le dichiarazioni dell’imprenditrice di Pompei rilasciate nel podcast “Politigram”, lo scorso 5 febbraio. In quell’occasione, ospite del giornalista di La7 Carmine Abate, Maria Rosaria Boccia ha parlato di “sprechi del ministero della Cultura", guidato ai tempi da Gennaro Sangiuliano, che ci sarebbero stati nell’organizzazione della tre giorni del G7 Cultura.
In quell’intervista, Boccia ha riferito di “criticità” nell’uso dei fondi pubblici. L’imprenditrice partenopea avrebbe chiesto conto dei motivi per cui scegliere un servizio a costi superiori rispetto a quelli necessari a un dipendente del ministero, ricevendo come risposta un: “Ti devi fare gli affari tuoi”. A partire da queste parole, quindi, la Procura della Corte dei conti laziale avrebbe deciso di avviare una nuova istruttoria.
Non è la prima volta che la Corte dei conti accende un faro sulle spese del ministero della Cultura. Sangiuliano è infatti tutt’ora indagato dai magistrati contabili per un possibile danno erariale legato, però, alle spese effettuate per i viaggi istituzionali che avrebbe fatto insieme a Boccia. Invece, a inizio aprile, il Tribunale dei ministri, dopo aver chiesto una proroga di tre mesi per le indagini, ha archiviato l’inchiesta sull’ex ministro Sangiuliano, oggi corrispondente Rai da Parigi, dove risultava indagato per peculato e rivelazione del segreto di ufficio dopo un esposto presentato alla procura di Roma da parte del deputato di Avs Angelo Bonelli. In quelle indagini il Tribunale dei ministri aveva chiesto l’autorizzazione al Senato di acquisire le chat tra Sangiuliano e Boccia; richiesta poi bocciata dalla maggioranza, dopo che già la Giunta per le autorizzazioni si era espressa nello stesso modo.