Trombati alle elezioni, aderenti vecchi e nuovi di Fdi, ex Fiamma e CasaPound: consulenti, manager e un intreccio di affidamenti per la società che ha accumulato 12 milioni di perdite

Poltrone per tutti: la paga del camerata l’assicura Sogesid

Campeggia sul sito ufficiale della Sogesid la foto della sorridente stretta di mano fra il commissario della A24-A25 Marco Corsini e l’amministratore delegato della Sogesid, Errico Stravato. Occasione, la firma un mese fa dell’accordo con cui Corsini ha affidato alla Sogesid le «attività di supporto per gli interventi di adeguamento e la messa in sicurezza» dell’autostrada.

 

Nella foto lui e Corsini sembrano due vecchi amici, e in fondo lo sono. L’avvocato dello Stato Corsini era assessore all’Urbanistica di Roma Capitale all’epoca del sindaco Gianni Alemanno. Proprio mentre l’ingegnere Errico Stravato era direttore del dipartimento comunale Programmazione e attuazione urbanistica. E Massimo Cherubini, cui Sogesid ha affidato a gennaio 2024 una consulenza di 130 mila euro per «attività di informazione e divulgazione istituzionale», era il capo dello staff del summenzionato assessore Corsini. Benvenuti in questo curioso club pagato dai contribuenti.

 

Sogesid è un acronimo. Sta per «Società per la gestione degli impianti idrici», e già basta per chiedersi che cosa c’entra con la messa in sicurezza delle autostrade. L’idea di creare una spa per gestire la nuova legge Galli sulle acque e i lavori idrici della ex Cassa del Mezzogiorno spunta nell’aprile 1993. La società nasce però materialmente nel 1994 sul finire del governo di Carlo Azeglio Ciampi.

 

Per 18 anni la Sogesid vivacchia senza infamia né gloria. Finché nel 2012 il governo di Mario Monti decide che è inutile e va chiusa. Ma i governi tecnici non durano in eterno. E passata la bufera, Sogesid sopravvive assieme al suo cospicuo parco consulenze. Nel 2013 se ne contano 380. I dipendenti sono appena (si fa per dire) 73. Nel 2015, però, balzano a 443. Oggi sono 465, più gli oltre 200 consulenti.

 

Per trent’anni la Sogesid ha garantito soprattutto poltrone, posti di lavoro e lauti incarichi al mondo che ruota intorno ai partiti. Al riparo dai riflettori e con qualche eccezione. Ieri come oggi. Ma oggi, ed è il motivo di questo articolo, come non mai. Appena arrivato, il governo di Giorgia Meloni aumenta subito da tre a cinque il numero dei consiglieri di amministrazione. Spunta perciò uno strapuntino per Ernestina Sicilia di Forza Italia, brindisina, che ha la fiducia dell’onorevole forzista salentino Mauro D’Attis. Per il presidente Roberto Mantovanelli, leghista, candidato nel 2022 alle comunali di Verona in ticket con Federico Sboarina di Fratelli d’Italia, che sconfitto da Damiano Tommasi ora si consola politicamente consigliando il ministro dello Sport Andrea Abodi. E per il vicepresidente Massimiliano Panero, maturità scientifica, candidato in una lista con CasaPound alle Europee del 2019. Perché va bene accontentare azzurri e leghisti, ma il predominio deve andare a chi nella coalizione impugna il bastone del comando. Cioè la Fiamma, che deve senza dubbio ardere nel cuore di Stravato. E non solo.

 

Ecco allora nel cda un posto per la commercialista Paola Scialanga, presidente del collegio sindacale dell’Asi, l’associazione che ha raccolto l’eredità del Centro sportivo Fiamma di Pino Romualdi, repubblichino ex vicesegretario del partito fascista di Salò poi deputato e presidente del Movimento sociale. Ma l’Asi non è affatto un residuo del passato. Negli organi sociali riunisce esponenti, militanti e figure istituzionali della destra, fra governo e nostalgia. Presidente è nientemeno che Claudio Barbaro, il sottosegretario all’Ambiente, ministero al quale fa capo appunto la Sogesid. Il suo vice, Bruno Campanile, era responsabile del dipartimento Sport di Roma Capitale all’epoca di Alemanno. Uno dei ruoli più importanti, la presidenza della commissione disciplinare dell’Asi, è affidato a un dipendente della Sogesid. Si chiama Fabrizio Penna, in passato è stato anche capo della segreteria del ministro delle Comunicazioni di An, Mario Landolfi, e ora è distaccato al ministero dell’Ambiente dove ha la responsabilità del Pnrr.

 

In passato Barbaro partecipava a una società insieme ad Amedeo De Francisci. Incidentalmente fratello di Gabriele De Francisci, già militante (non pentito né dissociato) dei Nar, ora titolare di una consulenza con la Sogesid di 105 mila euro per supportare l’accordo quadro firmato da Stravato con il commissario governativo alla depurazione Fabio Fatuzzo.

 

Ex missino, ex deputato di An, poi in Fratelli d’Italia, Fatuzzo ha condiviso con l’attuale ministro del made in Italy Adolfo Urso il progetto del movimento politico Fare Italia, poi confluito nel partito di Giorgia Meloni. Fatuzzo ora è anche consigliere di Urso. Il quale, prima di tornare al governo (dov’era già stato con Silvio Berlusconi), animava l’associazione «Èuropa» cui aderiva pure l’attuale consulente Sogesid ex Nar Gabriele De Francisci. Fra i consiglieri di Urso al ministero, a titolo gratuito, c’è Domenico Sacco, di professione farmacista. Che ha una consulenza da 100 mila euro con la Sogesid, per assistere il commissario alla depurazione delle acque Fatuzzo.

 

Come pure Antonio Pogliese, che a 81 anni suonati si merita una consulenza Sogesid da 51.700 euro. Ma è il padre dell’ex sindaco di Catania Salvo Pogliese, che aveva già messo Fatuzzo a capo della società comunale Sidra. Consulente Sogesid è poi Valentina Augello, figlia del compianto senatore di Fratelli d’Italia Andrea Augello, marito della vicepresidente della Regione Roberta Angelilli. La quale, per vent’anni, ha avuto un seggio all’Europarlamento, dove si avvaleva della collaborazione dell’avvocato Fabio Magrone: assunto per chiamata diretta all’Ama all’epoca di Alemanno sindaco e poi licenziato in ordine alla vicenda nota come «parentopoli». Attualmente Magrone è in carico alla Sogesid, dipendente a tempo indeterminato. Al pari di Rocco Maio, già funzionario del dipartimento urbanistica di Roma Capitale ai tempi di Stravato e Corsini. E al pari di Francesco Montiroli, il responsabile dell’informatica aziendale, esponente di spicco di Fratelli d’Italia a Fiano Romano, dov’è candidato alle prossime amministrative.

 

Consulente Sogesid è anche Laura Bastianetto, già portavoce alla Croce rossa di Francesco Rocca, attuale governatore FdI del Lazio. Quindi Marcello Vernola, ex europarlamentare di Forza Italia, ex presidente della Provincia di Bari, stimatissimo da D’Attis. E per il momento ci fermiamo qui. La faccenda non è passata inosservata al collegio sindacale, che nella relazione al bilancio 2023, (l’ultimo disponibile) non manca di sottolineare «l’impatto negativo che l’aumento delle consulenze esterne registrato nel secondo semestre (il nuovo cda è stato nominato il 21 luglio 2023) può avere sulla situazione economica della società». Tanto più che la Sogesid ha già accumulato perdite per 12,1 milioni. I sindaci rimarcano che «tale incremento dovrebbe essere oggetto di opportune riflessioni sia sul capitale umano su cui si sta investendo, sia sui costi sostenuti». E ricordano che in una società pubblica sarebbe doveroso «garantire il rispetto dei principi di pubblicità, trasparenza e imparzialità nella scelta dei fornitori di beni e servizi» anche se non c’è una legge a stabilirlo. Una settimana dopo la tirata d’orecchie i sindaci in carica, scaduti, non sono stati rinnovati. Ma la nuova presidente del collegio, Stefania Viscomi, si è dimessa dopo tre mesi. E Giuseppe Farese, che l’aveva sostituita, a sua volta ha fatto le valigie dopo un mese e mezzo.

 

L’ecatombe dei revisori non ha ovviamente arrestato la poderosa macchina delle consulenze, che gira sempre a mille. E nel suo vorticoso girare incrocia anche soggetti di imprese che hanno avuto rapporti economici con la Gesvim srl, cioè la società di ingegneria appartenente a Stravato (45 per cento) e consorte (55 per cento).

 

Per esempio Daniele Lucci e Roberto De Angelis, funzionari della Astral, azienda della Regione Lazio che nell’ottobre 2023 ha assegnato un incarico da 119 mila euro alla Gesvim. Per esempio la società Pras tecnica edilizia di Massimo Calda, alleata della Gesvim in un consorzio, Pantheon consulting. Per esempio Pasquale Simonetti, che figura nell’organigramma della Gesvim come consulente tecnico. In passato Gesvim ha avuto un incarico anche dalla presidenza di Enpaia, fondazione di cui è direttore generale Roberto Diacetti, già manager di Roma Capitale al tempo di Alemanno: sua moglie Manuela Palazzo è da gennaio 2025 in forza alla Sogesid.

 

Fra il 2022 e il 2023 il fatturato della Gesvim è raddoppiato, da 3 a 6 milioni. E gli utili sono quadruplicati, da 80 mila a 320 mila euro. Sarà per i lavori del superbonus 110 per cento, in cui la ditta è specializzata? Quello che secondo Giorgia Meloni ha sfasciato i conti pubblici, e che, parole sua, «aiutava i ricchi».

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