Se approvato, la soglia per richiedere lo svolgimento della consultazione passerà da 500 mila a un milione. Gasparri: "Si tratta di rafforzare uno strumento di democrazia". Ieri Magi aveva proposto di abolire il quorum, diventato "un vulnus" democratico

Referendum, Forza Italia presenta un ddl per raddoppiare il numero di firme

L’unico elemento su cui maggioranza e opposizioni si sono trovate d’accordo sui referendum è stata la necessità di cambiare le regole del gioco. È sul come, però, che le forze politiche si dividono. Così, all’indomani del fallimento dei cinque quesiti referendari per non aver raggiunto il quorum, Forza Italia ha presentato un disegno di legge per raddoppiare le firme necessarie - da 500 mila a un milione - per richiedere un referendum: “Il gruppo di FI al Senato ha presentato oggi stesso la proposta di modifica del primo comma dell'articolo 75 della Costituzione, disponendo l'aumento del numero di sottoscrizioni (da 500.000 a 1.000.000) e del numero di consigli regionali (da 5 a 10) per la richiesta di referendum abrogativo”, si legge in una nota.
 

“In questo modo diamo concretezza alle indicazioni politiche che anche ieri il nostro Segretario nazionale, Antonio Tajani, ha espresso. Non vogliamo certamente superare uno strumento di partecipazione democratica, ma vogliamo che sia supportato da un più ampio sostegno, soprattutto oggi che, con le nuove tecnologie, la raccolta delle firme è molto facilitata”, si legge ancora. “Si tratta di rafforzare e di non banalizzare uno strumento di democrazia il cui abuso può portare al fallimento”, ha commentato il capogruppo di FI a Palazzo Madama, Maurizio Gasparri. "Abbiamo voluto agire con tempestività e aprire una riflessione per portare a una rapida decisione in materia”, ha aggiunto il senatore azzurro.

 

Ieri Tajani si era concentrato sulla necessità, a suo dire, di “cambiare la legge sui referendum. Servono più firme - ha detto - anche perché abbiamo speso tantissimi soldi per esempio per portare centinaia di migliaia, milioni di schede per gli italiani all'estero che sono tornate bianche”. Una proposta accolta anche da Fratelli d’Italia che, per bocca del vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli, ha sostenuto che “è giunto il momento” di rivedere il numero di firme da raccogliere "al rialzo". “Se il numero di firme è adeguato – è stato il ragionamento del meloniano – i promotori dovranno coinvolgere più soggetti e il numero più alto di firmatari corrisponderà a un maggior numero di cittadini coinvolti nella campagna referendaria. In caso contrario non è il partito degli astensionisti a essere colpevole del boicottaggio, tantomeno i media (oggettivamente nelle ultime tre settimane non si è parlato d'altro) ma quello di chi abusa di questo strumento”.

 

Anche le opposizioni chiedono da tempo un cambiamento delle regole referendarie, ma in altra direzione. Le forze di centrosinistra chiedono sì di alzare, eventualmente, il numero di firme necessarie, ma a patto di eliminare il quorum, definito dal segretario di +Europa, Riccardo Magi, “un ostacolo alla democrazia”. “Proporremo alle forze politiche in Parlamento – ha affermato in conferenza stampa –, a partire da quelle che si sono pronunciate per il sì, di sostenere una riforma costituzionale che elimini questo quorum, che rappresenta un vulnus” democratico.

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