I rappresentanti del popolo, ha commentato il presidente della Campania, "in particolar modo in Italia non rappresentano più niente". E attacca Israele: "È diventato insopportabile. Saremo ricordati come quelli che hanno lasciato ai figli un mondo dove non poter vivere"

De Luca: "La democrazia ha esaurito il suo corso storico. Ci stiamo avvicinando a una situazione di non ritorno"

È un giudizio impietoso quello che il presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, dà della democrazia. Una forma di governo che “ha esaurito il suo corso storico”. “Abbiamo vissuto ritenendo la democrazia un dato acquisito. È una delle tante forme di governo delle comunità umane. Ed è in questo momento una forma di governo assolutamente minoritaria nel mondo”, ha detto De Luca intervistato dal vicedirettore del Sole 24 Ore, Daniele Bellasio, agli Stati generali della cultura.

 

Che la democrazia sia una “forma di governo assolutamente minoritaria” è confermato dal Global democracy index del 2024, l’indice globale stilato ogni anno dal The Economist secondo cui, lo scorso anno, solo il 6,6 per cento della popolazione mondiale viveva in “democrazie complete”, mentre il 39,2 per cento sotto governi di regimi autoritari. "Mentre le autocrazie sembrano guadagnare forza, come dimostra l'andamento dell'indice dal 2006, le democrazie mondiali stanno faticando", ha dichiarato in un comunicato Joan Hoey, responsabile del Democracy Index. Questo “malessere della democrazia” si riflette anche nella composizione dell’Indice, che l’anno scorso ha visto solo 37 Paesi migliorare il loro punteggio, 83 peggiorare e 47 restare stazionari. Ciò significa che per 130 su 167 Paesi la qualità della democrazia è diminuita o è rimasta invariata. 

 

“In Occidente – ha aggiunto il presidente della Campania – la democrazia è a fine corsa. Se guardiamo quelli che sono i caratteri fondamentali di un regime democratico sono saltati tutti. La divisione dei poteri è saltata. La distinzione delle funzioni è saltata. Il suffragio universale che caratterizzava e dava autorità morale ai regimi democratici è saltato. Ormai abbiamo quasi dappertutto governi di minoranza. I rappresentanti del popolo, in modo particolare in Italia, non rappresentano più niente. Sono cooptati che si ritrovano a Roma totalmente privi di rapporti con i territori, con le aree sociali, con il mondo della cultura”.

 

Dall'intervista al Sole 24 Ore al suo tradizionale appuntamento social del venerdì, il pessimismo di De Luca è il principale fil rouge: "Credo che un passo alla volta ci stiamo avvicinando a una situazione di non ritorno sul piano mondiale, nella quale il panorama diventa talmente complicato e aggrovigliato di tensioni e odio da determinare quasi per forza dì inerzia uno scivolare verso la guerra". "Ci siamo svegliati con bombardamenti al tappeto di Israele su alcuni siti militari e sulle centrali nucleari, così dicono loro, in modo da ridurre le capacità militari dell'Iran. Ora, a me viene da chiedermi - ha aggiunto - per quale motivo Israele senta di avere il diritto di andare a bombardare l'Iran. Ora non sappiamo quello che succederà nei prossimi giorni, Netanyahu ha annunciato che l'operazione militare durerà parecchie settimane: avremo morti e feriti, ma non credo che cambierà la situazione di fondo. Israele è dotata di almeno 100 bombe termonucleari da almeno venti anni, non ha mai dichiarato il numero di ordigni in possesso ma si sa che viaggia sui 100. È uno dei 6/7 Paesi al mondo dotato di armi nucleari".

 

Anche il giudizio su Tel Aviv, e sul governo Netanyahu, è impietoso: "La posizione di Israele è diventata insopportabile e ormai comunica senza imbarazzo che non intende dare vita a uno stato palestinese. Israele sta eliminando la base materiale dello Stato palestinese radendo al suolo Gaza. Bene questa posizione di Israele avrà due conseguenze: la prima il genocidio di un popolo. La seconda sarà la diffusione su scala mondiale di forme di terrorismo con attentati e bombe. Questo è il quadro che si va delineando. Prima o poi queste armi saranno utilizzate. Saremo ricordati - ha concluso De Luca - come quelli che hanno lasciato ai figli un mondo dove non poter vivere. Prepariamoci a fare un po' di più la nostra parte". 

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