Alla commemorazione per l'anniversario della morte del militante del Fronte della Gioventù, a Roma, ha partecipato anche Gioventù nazionale, ma senza braccia tese (sfoderate da esponenti dell'estrema destra)

Saluti romani e il rito del "presente" per Francesco Cecchin. In piazza ci sono anche i giovani meloniani - Il video

I militanti di Gioventù nazionale, il movimento giovanile di Fratelli d’Italia, tutti ordinati in fila per il rito del “presente”, ma senza saluti romani. Braccia tese, invece, da parte di ex militanti di estrema destra. L’appuntamento era lo stesso: la commemorazione per la morte di Francesco Cecchin, il diciassettenne del Fronte della Gioventù aggredito il 28 maggio del 1979, deceduto il 16 giugno dopo 19 giorni di coma. Il "camerata Francesco Cecchin”, come si sente urlare nei video. Il "presente", rito spesso utilizzato nelle ricorrenze neofasciste, era scritto esplicitamente nella locandina pubblicata da Gioventù nazionale per convocare la commemorazione di Cecchin.

Ieri - 16 giugno - in piazza Vescovio a Roma, i giovani meloniani si sono dati appuntamento alle 18 per il ricordo istituzionale di fronte al muretto dove il militante del Fronte della gioventù è stato aggredito. A far discutere non è stata tanto l’adesione di Gioventù nazionale, quanto gli ennesimi saluti romani. Dopo quelli che, ogni anno, si ripetono nei due appuntamenti principali del neofascismo italiano: ad Acca Larentia, a Roma, e per Sergio Ramelli, a Milano.

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