Secondo il ministro della Difesa, "non è il caso che l'Italia si preoccupi, perché le guerre sono ancora lontane"

Crosetto: "I tempi sono cambiati, cambi anche la Nato"

In un’intervento durante un convegno all’università di Padova, il ministro della Difesa Guido Crosetto ha lanciato un monito affinché, di fronte a un mondo che è cambiato rispetto a qualche anno fa, anche “la Nato si adegui ai tempi cambiati”. Il ragionamento di Crosetto parte da una premessa, e cioè che “il centro del mondo non sono più Stati Uniti e Unione europea. Se la Nato - ha proseguito - è nata per garantire la pace e la mutua difesa o diventa un'organizzazione che si prende questo compito parlando con il Sud del mondo oppure non raggiungeremo l'obiettivo di avere sicurezza all'interno di regole che valgano per tutti”.

 

A essere cambiato è anche il terreno del confronto internazionale: “La lotta non è più solo quella per il pezzo di terra, ma per la supremazia tecnologica. Chi arriverà all’intelligenza artificiale con capacità di calcolo di un pc quantistico vince la sfida e governerà”. Poi, parlando delle guerre in corso, Crosetto ha aggiunto: “L'Italia non è il caso che si preoccupi perché le guerre sono ancora lontane, anche se il mondo è un mondo molto più difficile di quello che c'era 4/5 anni fa". "Non penso che l'Italia sia chiamata a entrare in nessun conflitto", ha aggiunto. Sull'eventuale richiesta dell'uso delle basi italiane per attacchi Usa sull'Iran ha spiegato: "C'è una convenzione che disciplina l'utilizzo delle basi che devono essere usate per motivi diversi rispetto a quelli normali, ma al momento non c'è nessuna richiesta, è inutile parlare di una cosa che non esiste, ma ogni volta che il Parlamento chiede di andare a relazionare si va. Non è una prassi, è un obbligo”.

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