Politica
16 luglio, 2025Articoli correlati
Stessa decisione dell'Aula per i procedimenti penali nei confronti di Donzelli e Delmastro
L'Aula della Camera ha confermato all'unanimità, con 277 sì e nessun contrario, il parere della giunta per le Autorizzazioni sull'insindacabilità delle opinioni espresse da Giorgia Meloni nell'ambito del procedimento penale per diffamazione originato dalla querela di Fabrizio Pignalberi nei confronti della premier all'epoca dei fatti deputata. La richiesta di autorizzazione nei confronti dell'attuale presidente del Consiglio era stata trasmessa alla Giunta di Montecitorio dal Tribunale di Roma il 10 novembre 2021.
La vicenda prende avvio con la querela per diffamazione di Fabrizio Pignalberi nei confronti dell'attuale presidente del Consiglio. Pignalberi, fondatore del partito sovranista ciociaro Più Italia con cui a livello locale Fratelli d’Italia aveva sottoscritto un patto elettorale, "non ha più nulla a che fare con Fratelli d'Italia da alcuni anni", aveva detto Meloni nel 2021, dopo una trasmissione delle Iene che aveva dedicato un servizio al politico, aggiungendo, poi, che "ciononostante non avremmo potuto immaginare che fosse un truffatore. Siamo pronti a costituirci parte civile nel processo contro di lui perché siamo parte lesa". Di fronte alla decisione di Pignalberi e all'avvio di un procedimento penale, la premier aveva chiesto l'immunità, rivendicando il suo diritto a usare i social per “prendere immediatamente le dovute distanze da tale personaggio, al fine di tutelare l’onore e l’immagine” del partito. Lo scorso gennaio, la giunta per le Autorizzazioni della Camera si era, così, pronunciata all'unanimità per l'insindacabilità delle opinioni espresse dall'allora deputata.
Secondo il servizio delle Iene, andato in onda il 1 giugno 2021, Pignalberi avrebbe conseguito all'estero una laurea in giurisprudenza non riconosciuta in Italia e aperto uno studio professionale di avvocato. Così, secondo il programma televisivo, il politico locale avrebbe truffato diverse persone, inducendole a farsi versare denaro contante e assegni con il pretesto di usarli per estinguere debiti con il Fisco, con le banche o con altri soggetti privati trattenendoli indebitamente, invece, per sé. Sempre secondo il servizio, lo stesso Pignalberi - incaricato di ottenere il risarcimento del danno conseguente a incidenti automobilistici - avrebbe incassato le somme erogate dalle compagnie assicuratrici, senza poi riversarle ai clienti. Inoltre, in cambio di soldi, avrebbe perfino promesso ad alcune madri di ottenere il ri-affidamento dei figli assegnati alle case-famiglia. Secondo quanto riportato da concordi fonti giornalistiche, con una sentenza del 6 luglio 2023, Pignalberi è stato condannato dal Tribunale di Frosinone a 8 mesi di reclusione nonché al pagamento di 11 mila euro di multa per truffa ed esercizio abusivo della professione di avvocato.
All'ordine del giorno dei lavori dell'Assemblea, altre due richieste analoghe: una nell'ambito di un procedimento penale nei confronti di Giovanni Donzelli e l'ultima nei confronti di Andrea Delmastro Delle Vedove. L'Aula della Camera ha confermato la relazione della Giunta per le autorizzazioni sull'insindacabilità delle opinioni di Delmastro con 182 voti favorevoli e 98 contrari mentre all'unanimità (281 voti favorevoli) l'insindacabilità di Donzelli.
LEGGI ANCHE
L'E COMMUNITY
Entra nella nostra community Whatsapp
L'edicola
Stati Uniti d'Europa - Cosa c'è nel nuovo numero de L'Espresso
Il settimanale, da venerdì 11 luglio, è disponibile in edicola e in app