Politica
17 luglio, 2025Si tratta di una nuova sanatoria che replica quella dello scorso anno, al debutto del concordato preventivo, spostandone in avanti gli orizzonti temporali. Nuove regole per i controlli di Gdf e Agenzie delle entrate dopo una condanna della Corte europea dei diritti dell'uomo
Via libera dalla commissione Finanze della Camera al dl fisco. Con l’ok all’emendamento del presidente Marco Osnato di Fratelli d’Italia, arriva il nuovo ravvedimento speciale legato al concordato preventivo biennale 2025-2026. Si tratta, di fatto, di una nuova sanatoria, che replica quella dello scorso anno al debutto del concordato, spostandone in avanti gli orizzonti temporali. Il provvedimento avrà un onere sulle casse dello Stato di 395 milioni di euro per cinque anni, dal 2026 al 2030. Il testo arriverà in Aula il prossimo lunedì - 21 luglio - per poi tornare per una seconda lettura al Senato.
Il nuovo ravvedimento speciale
Ma cosa prevede questo ravvedimento speciale? Accettando la proposta dell'Agenzia delle entrate, autonomi e professionisti potranno chiudere i conti arretrati con il fisco per gli anni dal 2019 al 2023. Chi aderirà al concordato fiscale per la prima volta nel biennio 2025-2026, avrà la possibilità di “scudare” le annualità comprese tra il 2019 e il 2023. Chi invece ha già aderito l'anno scorso, potrà sanare il 2023, considerato che gli anni precedenti sono già emersi. Gli importi da pagare, concordati con l’Agenzia delle entrate, cambiano a seconda delle cosiddette pagelle fiscali di ciascun contribuente. Secondo i dati recentemente forniti dal ministero dell’Economia, gli incassi derivanti dal primo ravvedimento speciale ammontano a circa 1,26 miliardi di euro. I contribuenti che hanno aderito sono poco meno di 188 mila.
Le ispezioni "motivate" della Guardia di finanza
Ma, oltre al nuovo ravvedimento speciale, c’è anche un altro emendamento che modifica il testo che approderà in Aula il prossimo lunedì. E cioè la necessità di motivare “adeguatamente” le ispezioni di Guardia di finanza e Agenzia delle entrate in studi e aziende. Le circostanze e le condizioni che hanno giustificato l’accesso, si legge dall’emendamento, dovranno essere “espressamente e adeguatamente indicate e motivate” negli atti di autorizzazione e nei verbali, stabilisce la nuova norma. Si tratta di un adeguamento alla sentenza di condanna arrivata all'Italia a febbraio scorso dalla Corte europea dei diritti dell'uomo.
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