Politica
29 luglio, 2025Articoli correlati
Un nuovo Berlusconi che affaccia l’idea di scendere in campo, un centrodestra che comincia a ragionare sul dopo-Meloni
Dietro le parole di Berlusconi jr, le manovre che agitano il centrodestra: successioni, ambizioni e scenari che guardano già oltre questa legislatura. Per molti era solo la presentazione dei palinsesti Mediaset. E invece, in controluce, si è vista una bozza di futuro: un nuovo Berlusconi che affaccia l’idea di scendere in campo, un centrodestra che comincia a ragionare sul dopo-Meloni e un’ipotesi che fino a qualche mese fa sembrava fantapolitica: Pier Silvio a Palazzo Chigi e Giorgia al Quirinale.
Lo scenario, sussurrato nei corridoi di via della Scrofa e nelle terrazze romane, gira da giorni. E non lascia nessuno indifferente: un sogno per chi tifa per l’ultima consacrazione politica del berlusconismo, un incubo per chi teme che la destra finisca per implodere in una guerra di successione. Tutto nasce dal discorso di Pier Silvio Berlusconi: più che un intervento tecnico, un messaggio politico. Ha frenato sullo ius scholae, invitato il partito a rinnovarsi («volti nuovi, idee nuove») e ha elogiato Meloni con parole che sanno di investitura. Ma, soprattutto, non ha escluso – pur con cautela – l’ipotesi di scendere in campo tra due anni, quando avrà 58 anni: la stessa età che aveva suo padre nel ’94. La coincidenza anagrafica ha fatto scattare le fantasie. E dentro Forza Italia c’è chi già vede in Pier Silvio il futuro federatore del centro, capace di riunire i pezzi sparsi del moderatismo: ex renziani, pezzi di centro cattolico, delusi da Calenda.
Non è un caso che proprio Matteo Renzi, di solito misurato, abbia reagito con rabbia all’attacco di Berlusconi jr: ha capito che il pericolo più grande potrebbe arrivare proprio da lì. Ma la vera partita è con Meloni. Apparentemente i due non sono concorrenti diretti: lei guida il governo, lui gestisce un impero mediatico. Ma, in prospettiva, le cose potrebbero cambiare. Meloni sa che la partita del Quirinale nel 2029 si gioca oggi. Arrivare al Colle significherebbe entrare nella storia. Un traguardo che nemmeno il vecchio Silvio è riuscito a centrare. Per questo, lo scenario che circola negli ambienti più stretti di FdI non parla di scontro ma di staffetta. Una strategia che consentirebbe di mantenere il centrodestra unito, blindare l’elettorato moderato e offrire a Meloni un’uscita verso l’alto, senza logorarsi in un secondo mandato da premier.
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