Politica
29 luglio, 2025Il ministro dell'Ambiente e della sicurezza energetica: "Difficile fare di più. Meloni è stata importante nei mesi di maggiore tensione per mantenere aperto un dialogo tra Ue-Usa. E aspetterei di vedere bene l’accordo complessivo prima di esprimere giudizi"
Con i dazi statunitensi che diventano realtà - e tutte le implicazioni che potranno avere sull’economia europea e italiana -, aumentano le voci di chi, anche al governo, inizia a pensare che l’elezione di Donald Trump non sia stata un’ottima notizia per il nostro Paese. L’ultimo, in ordine di tempo, è stato il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica, Gilberto Pichetto Fratin che, in un’intervista a La Stampa, ha ammesso: “Se avesse vinto Kamala Harris avremmo forse avuto meno problemi, perché più in continuità con le tradizioni del passato”. Un’ammissione che fa notizia perché proviene da un membro di un governo, quello italiano, che è stato il più entusiasta tra quelli europei del ritorno del tycoon alla Casa Bianca. Anche se Pichetto Fratin è espressione di un partito - Forza Italia - che è sempre stato il più scettico tra gli alleati rispetto alle opportunità (politiche) del ritorno di Trump. Sul merito dell'accordo commerciale, ha aggiunto: "Quando si deve cercare un accordo bisogna trovare un punto di mediazione. Forse era oggettivamente difficile fare di più".
“Io sono affezionato - ha spiegato il ministro - a un’idea diversa dei conservatori americani” e a “un certo ruolo degli Stati Uniti come garanti di un ordine mondiale, che era una cornice comune di Repubblicani e Democratici”. Pichetto Fratin non accetta la narrazione che vede nell’accordo scozzese una “resa” dell’Europa. Però, ammette, “essendo un dazio sulle esportazioni europee è effettivamente una tassa aggiuntiva che si somma ad un’altra tassa molto subdola, di cui si parla poco, che è la svalutazione che ha avuto il dollaro in questi mesi. Questa determina un ulteriore aumento dei prezzi del 13/14 per cento”.
Quando gli viene fatto notare l’isolamento che il governo italiano vive in Europa - rispetto alle posizioni più dure di Germania e Francia - il ministro tergiversa: “Meloni è stata importante nei mesi di maggiore tensione per mantenere aperto un dialogo tra l’Europa e gli Stati Uniti. E aspetterei di vedere bene l’accordo complessivo prima di esprimere giudizi”.
Poi è passato ad affrontare i temi di stretta competenza del ministero che presiede. Che impatto avrà quest’accordo sull’energia? “Non vedo particolari difficoltà - ha spiegato - perché qui importatori, non esportatori. Importiamo gas e gln, nello specifico dagli Stati Uniti. E speriamo di non metterci dei dazi da soli, come ha detto Mario Draghi…”. E sull’impegno europeo di acquistare più energia oltreoceano, Pichetto Fratin ha aggiunto: “Il gas americano ha un prezzo molto basso. È 10 euro a MGH, mentre in Europa arriva a 33 euro. Quindi non è vero che non è conveniente, ma su questo dovremmo essere avvantaggiati. E infatti le imprese stanno comprando”.
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