Politica
9 luglio, 2025Articoli correlati
Il ministro dell'Economia rileva che il cuore della legge Calderoli è difficile da raggiungere perché "il quadro economico, sociale e istituzionale attuale" è profondamente "mutato rispetto a quello originario". Quella dei Lep, aggiunge, "è la decisione politica più delicata"
L’autonomia differenziata ha nel federalismo fiscale il suo obiettivo. Parziale, relativo a una quota minoritaria del gettito, ma è questa la tensione originaria di una proposta fondativa della Lega. L'eco di “Roma ladrona”, ormai, non risuona più nei comizi del Carroccio. Ma le regioni del Nord Italia rivendicano ancora la gestione autonoma delle entrate fiscali. Adesso, che con la legge Calderoli, – a oltre trent’anni dalla nascita del Carroccio –, l’autonomia si sta concretizzando. Ma è lo stesso ministro dell’Economia, il leghista Giancarlo Giorgetti, a mettere in discussione il cuore della riforma-bandiera del partito guidato da Matteo Salvini.
Le parole di Giorgetti
“Il completamento del percorso di attuazione del federalismo fiscale si configura oggi come un obiettivo particolarmente complesso”, ha ammesso Giorgetti in audizione davanti la commissione per il federalismo. “Questo non solo per la natura stessa del processo che coinvolge vari livelli di governo, ma soprattutto perché si inserisce in un contesto profondamente mutato rispetto a quello originario. Il quadro economico, sociale e istituzionale attuale – ha aggiunto il ministro – è infatti segnato da sfide e dinamiche molto diverse dal passato, che richiedono un approccio flessibile, capace di rispondere tempestivamente alle esigenze del Paese”.
"Sono cresciuti i divari economici e sociali"
Guardando al contesto interno, Giorgetti ha sottolineato che “i dati economici mostrano il permanere di disparità tra i cittadini e le imprese di diverse aree, che emergono tra diverse aree urbane e rurali, tra città metropolitane e zone più periferiche, nonché tra settori produttivi specifici. Negli ultimi anni, sono cresciuti i divari economici e sociali anche nel Centro-Nord, soprattutto tra aree interne e città. Questi fenomeni hanno portato allo spopolamento delle aree interne e alla desertificazione imprenditoriale di certi territori, pur a fronte della vivacità di specifici settori industriali”. Per il ministro, “è fondamentale che il processo del federalismo fiscale tenga conto di queste nuove dinamiche, adottando, attraverso un efficace ricorso alla perequazione, misure che possano ridurre le disuguaglianze e promuovere uno sviluppo equilibrato ed inclusivo su tutto il territorio nazionale”.
Il nodo dei Lep
Già la legge 42 del 2009 prevedeva che, in materia di federalismo fiscale, lo Stato dovesse determinare i Livelli essenziali delle prestazioni (Lep) e finanziasse i fabbisogni corrispondenti. E proprio la determinazione dei Lep è un altro degli aspetti complicati e ancora da sciogliere per dare piena attuazione alla riforma Calderoli, che prevede anzitutto l’individuazione delle materie Lep – quelle che impattano sul godimento dei diritti sociali e civili – e di quelle cosiddette non Lep. Per ora, solo per le seconde possono essere chieste – come già fatto dal Veneto di Luca Zaia – maggiori forme di autonomie. Per le prime, al di là della classificazione operata dalla cosiddetta commissione Cassese, bisognerà aspettare l’effettivo ammontare degli standard minimi da garantire omogeneamente su tutto il territorio nazionale.
"La decisione politica più delicata"
E anche su questo punto, Giorgetti ha ammesso che la determinazione dei Lep è “la decisione politica più delicata in assoluto. Dove metto l’asticella dei Lep – ha spiegato il ministro in commissione – è dove metto di fatto anche il livello di pressione fiscale perché se devo garantire livelli molto alti di assistenza, qualcuno dovrà pur pagare”. Con il ministro Calderoli, ha aggiunto Giorgetti, “siamo assolutamente impegnati e determinati a fare uno sforzo per arrivare finalmente alla definizione di questi Lep. È altrettanto evidente che nel momento in cui andiamo a definire un certo livello di Lep, e condividiamo un livello di prestazioni, si porrà inevitabilmente di volta in volta il problema della loro copertura. Questo è alla fine uno dei principi fondamentali della responsabilità politica, non solo dell'autonomia: quando si decide che un determinato servizio è fondamentale per i cittadini poi ci si deve far fronte", ha spiegato il titolare del ministero di via XX Settembre, puntualizzando che "sarà un ulteriore elemento che sarà posto all'attenzione del Parlamento una volta che i Lep saranno definiti".
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