Politica
14 agosto, 2025Deborah Bergamini, deputata di lungo corso, considerata da molti una persona di fiducia della famiglia, potrebbe sostituire Paolo Barelli
Acque agitate in Forza Italia. All’ombra delle grandi manovre per le prossime regionali, si consuma in queste settimane una partita interna che riguarda la guida del gruppo azzurro alla Camera. Per quel posto c'è chi vedrebbe bene Deborah Bergamini, deputata di lungo corso, considerata da molti una persona di fiducia di Marina Berlusconi. Una vicinanza che, secondo alcuni, avrebbe già spinto il vertice Fininvest a vederla come figura di garanzia nella nuova fase post-Silvio.
Proprio questo rapporto, tuttavia, è diventato oggetto di diatribe sotterranee all'interno del partito. C'è infatti chi crede che il rapporto non sia in realtà così stretto. Una narrazione, però, che mal si concilia con ciò che trapela da chi conosce la quotidianità di questo rapporto: scambi regolari di messaggi e telefonate, in cui emergerebbero fiducia e affetto reciproci. Fonti qualificate raccontano che Marina Berlusconi abbia incoraggiato Bergamini non solo a puntare alla guida del gruppo, ma anche a immaginare una struttura più ampia: una fondazione politicamente trasversale, con una rete di contatti internazionali, capace di occuparsi di temi globali come l’intelligenza artificiale, le migrazioni, i nuovi equilibri geopolitici. Un laboratorio di idee e progetti che, nelle intenzioni, dovrebbe attrarre nuove competenze e volti emergenti, affiancando ma non sostituendo l’attività parlamentare.
L’iniziativa, però, divide. Se una parte del gruppo vede in questa operazione un segnale di rinnovamento e di apertura, altri temono che si tratti di un progetto parallelo destinato a concentrare troppo potere in un’area ben precisa del partito. Un deputato azzurro, sotto anonimato, la mette così: «È un’idea interessante, ma dobbiamo capire se nasce per arricchire Forza Italia o per ridisegnarla attorno a una persona».
Sul piano dei rapporti interni, la sfida per il capogruppo si intreccia con gli equilibri tra Camera e Senato, tra le anime più legate all’eredità berlusconiana e quelle più proiettate verso la linea Tajani. Per ora, in Forza Italia non rilasciano dichiarazioni ufficiali e Marina Berlusconi mantiene il suo proverbiale riserbo. Ma nei corridoi di Montecitorio, più d’uno fino a pochi giorni fa osservava che questa transizione — se confermata — potrebbe avere effetti ben oltre l’organigramma, aprendo una nuova stagione nella storia di Forza Italia.
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