Politica
25 agosto, 2025Il responsabile Esteri del Carroccio Paolo Formentini torna sulla polemica scatenata dagli attacchi del leader leghista: "La situazione internazionale è molto delicata e richiede buonsenso e sangue freddo: confidiamo che tutti ritrovino la necessaria serenità"
Dopo il caso diplomatico scatenato dall’ennesimo attacco di Matteo Salvini a Emmanuel Macron, che ha portato Parigi a convocare l’ambasciatrice italiana, la Lega torna a punzecchiare la Francia: “Prima la reazione eccessiva alle semplici e rispettose opinioni di Matteo Salvini contro l'invio di soldati europei in Ucraina, ora l'attacco contro gli Stati Uniti a proposito di antisemitismo e la convocazione dell’ambasciatore — ha detto il responsabile Esteri del Carroccio, Paolo Formentini —. La situazione internazionale è molto delicata e richiede buonsenso e sangue freddo: confidiamo che tutti ritrovino la necessaria serenità, e che a Parigi evitino di investire altro tempo per convocare gli ambasciatori di mezzo mondo”.
Il riferimento è alla convocazione dell’ambasciatore statunitense a Parigi, Charles Kushner, da parte del ministero degli Esteri francese. Il diplomatico americano aveva infatti accusato Macron di “mancanza di azioni sufficienti” nella lotta contro l’antisemitismo; accuse ritenute “inaccettabili” da parte del ministero degli Esteri francese. Ora la Lega sfrutta l’episodio per tornare ad attaccare la Francia. La replica di Formentini segue quella fatta da Salvini due giorni fa, durante un evento del partito a Pinzolo, in cui ha definito Macron “permaloso”.
Il caso però non è chiuso ed è diventato un tema di polemica politica interna, con il ministro degli Esteri e leader di Forza Italia, Antonio Tajani, che dal palco del Meeting di Rimini ha ribadito che la politica interna la fa lui e la premier Giorgia Meloni, che per ora sta scegliendo la strategia del silenzio.
Intanto d’oltralpe è Le Monde a tornare su Salvini, che mette gli occhi sulle dinamiche interne al centrodestra italiano. "Il posizionamento di Salvini — scrive il quotidiano francese — mette in una situazione delicata la presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, rimasta in silenzio sulla vicenda. Richiamando il ministro, che occupa uno spazio alla sua destra rischia di dare l'immagine di una coalizione divisa e di apparire disposta a difendere il presidente francese. Il capo della Lega — conclude Le Monde — presenta Emmanuel Macron come il primo bellicista d'Europa di fronte ad un'opinione pubblica restia ad un impegno più pronunciato al fianco di Kiev, ma soprattutto all'indirizzo di un elettorato di destra per il quale rappresenta un vecchio spauracchio".
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