Politica
6 agosto, 2025La partita è troppo importante: riguarda la leadership personale della segretaria, ma anche la possibilità di costruire un centrosinistra che possa contendere davvero la vittoria alle destre
Non si tratta solo di una partita locale. Dietro le quinte, al Nazareno, c’è molto di più: una strategia in cantiere che guarda già al 2027, quando Elly Schlein dovrà giocarsi la partita della vita, quella delle politiche. Ecco perché, raccontano fonti parlamentari, la segretaria del Pd sta sondando il terreno per costruire una “quarta gamba” che possa allargare il perimetro del centrosinistra oltre l’asse con Verdi e Sinistra italiana, senza dipendere interamente dal Movimento 5 stelle di Giuseppe Conte.
I riflettori, confermano diversi esponenti dem, si sono fermati su un terzetto che negli ultimi mesi ha iniziato a circolare sempre più spesso tra le chiacchiere partito: Gaetano Manfredi, Vincenzo Spadafora e Silvia Salis. Il sindaco di Napoli, l’ex ministro dello Sport – oggi leader del nuovo movimento Primavera – e la sindaca di Genova sono considerati dal Nazareno i volti giusti per intercettare pezzi di elettorato lontani dal Pd: giovani, moderati, progressisti delusi e soprattutto gli astenuti.
Non è un caso che, riferiscono fonti interne, proprio su Spadafora siano arrivate nelle ultime settimane le prime cifre considerate “interessanti”: secondo un sondaggio Ipsos, il suo movimento avrebbe un potenziale elettorale del 7,5%. Un segnale che ha fatto scattare più di un campanello. “Non possiamo permetterci di lasciare per strada neanche un voto”, confida un deputato vicino alla segretaria, “e Spadafora, per storia e profilo, può parlare a mondi che oggi non ascoltano il Pd”.
Dietro questa mossa c’è anche una consapevolezza: Conte ha ribadito che l’alleanza per le regionali, a partire dalla Campania con Roberto Fico, è “naturale”. Ma per le politiche, ha aggiunto seccamente, non c’è all’orizzonte “alcuna alleanza organica”. Una presa di posizione che ha gelato più di un dirigente dem. “Fidarsi è bene, non fidarsi è meglio”, è la frase che circola tra chi lavora con Schlein. La segretaria, raccontano, è convinta che senza un rafforzamento autonomo del campo democratico, il Pd rischia di restare ostaggio dei veti grillini.
Per questo, anche altri nomi erano finiti sul tavolo: da Beppe Sala, inizialmente visto come federatore, fino all’ex direttore dell’Agenzia delle Entrate Ernesto Ruffini e all’assessore romano Onorato. Ma, rivelano fonti parlamentari, i primi due sarebbero ormai fuori dai radar: Sala per via dell’inchiesta che ha travolto Milano; Ruffini perché, nonostante le frequenti ospitate tv da Floris, non avrebbe “sfondato” nell’opinione pubblica. Su Onorato, il giudizio interno è che non avrebbe lo spessore politico necessario per cimentarsi in scenari nazionali.
Così resta il “tris” che piace a Schlein: Manfredi, Spadafora e Salis. Nell'idea del Nazareno la “quarta gamba”, dovrà prendere forma nei prossimi mesi, con l’obiettivo di rafforzare la coalizione senza intaccare il consenso del Pd. Schlein, spiegano fonti a lei vicine, non vuole “barattare valori e principi del Pd”, né cedere spazi di trattativa a quella che un tempo veniva definita la “corrente thailandese” del partito considerata troppo vicina a Conte.
Le trattative, chiariscono gli stessi ambienti, “le farà lei e nessun altro”. Nessuna delega, nemmeno ai più fidati. Perché la partita è troppo importante: riguarda la leadership personale di Schlein, ma anche la possibilità di costruire un centrosinistra che possa contendere davvero la vittoria alle destre nel 2027.
Intanto, tra i parlamentari dem cresce la consapevolezza che servirà tempo. “Il nodo vero è portare dentro la coalizione pezzi di società che oggi sono fuori dal nostro radar”, ammette un deputato. E in questo senso, figure come Spadafora e Salis – rispettivamente per la capacità di parlare a giovani e movimenti civici – sono considerate più spendibili. Perché nel 2027, confidano al Nazareno, “non basterà la somma dei voti: servirà qualcosa di più, e quel qualcosa di più dobbiamo costruirlo adesso”.
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